Farsa musicale che ebbe una genesi travagliata.
Il film infatti fa parte di quel pugno di pellicole in lavorazione nel settembre del 1943. Fermato e ripreso solamente dopo oltre un anno, uscì nelle sale nell'estate del 1945, senza ottenere - a quanto sembra - un riscontro significativo di pubblico. Oggi è visibile grazie alla Fondazione Cineteca italiana di Milano, che lo ha restaurato e reso accessibile dopo decenni di oblio pressoché completo.
Film bislacco e fatalmente raffazzonato, mi è parso poco adatto alle corde di Freda, più a suo agio in tutt'altro tipo di pellicola. Nino Taranto ovviamente è molto bravo, e anche la bella Vivi Gioi fa la sua parte: ma il film non fa mai ridere. La storia, che vede il protagonista ereditare una fortuna milionaria che si rivelerà una bolla di sapone, si trascina stancamente, tra gag comiche di terz'ordine e qualche canzonetta. Terribile, a mio parere, il trio comico I 3 Bonos, una sorta di fratelli Marx dei poveri.
Visto nella copia della Cineteca italiana.

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