23 marzo 2025

Manù il contrabbandiere (Lucio De Caro e André Cayatte, 1948)

Un'inquadratura fuori asse.
 

Dramma montano di buon livello, caratterizzato dallo splendido paesaggio delle Alpi, che avevo già visto (e totalmente rimosso) nel 2018.

Il protagonista è Serge Reggiani, incastrato per un omicidio che non ha commesso. In realtà non lo ha commesso nessuno, dato che la vittima si è suicidata, ma c'è di mezzo una ricca assicurazione sulla vita e quindi a qualcuno conviene farlo passare per assassinio, a costo di mandare all'ergastolo un innocente.

Alla fine Reggiani riesce a discolparsi con un bel colpo di teatro, ma il cattivo Paul Meurisse (grandissimo) la fa franca, cosa piuttosto inconsueta nel cinema di quel periodo.

Il film è stato approntato in doppia versione: quella francese risulta diretta da André Cayatte, mentre quella italiana ha una doppia firma e dura soltanto 77 minuti, almeno nell'unica copia oggi reperibile. Buona la realizzazione tecnica, mentre la storia perde qualche colpo; ma quasi certamente a causa dei bruschi tagli. Piccolo ruolo per un giovane Vittorio Caprioli.

Visto in una copia rimediata fortunosamente.

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