10 agosto 2022

Vertigo (Alfred Hitchcock, 1958)

Un momento della famosa sequenza onirica.

La donna che visse due volte è lo sciocco titolo italiano di questo meraviglioso film di Hitchcock.

Ricordo ancora che, quando lo vidi per la prima volta intorno ai miei vent'anni, mi parve di avvertire un calo nella seconda parte, cosa che oggi non noto affatto. Chissà.

Tecnicamente ineccepibile, offre diverse sequenze che penso siano state un bel cazzotto nello stomaco per il pubblico del 1958. Questo già a partire dagli spettacolari titoli di testa, creati da Saul Bass e valorizzati a dovere dall'inquietante musica di Bernard Herrmann.

La trama in sé è valida, ma in fondo non è la cosa migliore del film. C'è infatti un'eleganza formale pressoché assoluta, perfettamente funzionale a creare un'atmosfera sospesa, rarefatta. Proprio quello che serviva per raccontare una storia come questa, fatta di donne che tornano dal passato, più e più volte (prima Carlotta per Madeleine, poi la stessa Madeleine per Judy). 

Il tema di fondo, almeno secondo me, é la triste ma ineluttabile impossibilità di riavere la persona amata una volta che questa è sparita, ed è trattato con garbo e misura, anche grazie alla prova dell'ottimo James Stewart.

Vedere il protagonista che pensa di poter avere una seconda possibilità per mettere le cose a posto è commovente. Sia perché questa chance non è data in realtà a nessuno di noi, sia perché anche questa volta le cose finiranno malissimo. Potre dilungarmi ulteriormente, finendo quasi certamente col vaneggiare, ma è meglio fermarmi qui.

Rivisto nel bluray italiano, impeccabile ma con il ridoppiaggio anni ottanta.

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