Pranzo di famiglia per don Mario. |
Pellicola che - insieme al coevo Guapparia, sempre diretto da Stelvio Massi - rappresenta il canto del cigno per Mario Merola.
Qui don Mario è Salvatore, un meccanico/benzinaio appena rimasto vedovo. L'incontro con Agostina Belli gli ridà fiducia nel futuro, ma la donna è legata a un losco personaggio (Ivan Rassimov), che la tiene legata a sé con la droga. Problemi in vista, ma una volta tanto tutto finirà bene.
Opera dignitosa, chiaramente nell'ambito del sotto-genere poveristico: fotografia e scenografia sono francamente terribili. Qualche discreto attore di supporto: Ernesto Mahieux, Nino Vingelli. A tratti sembra di assistere a una cosa girata trent'anni prima, anche se il quasi omonimo film diretto da Raffaello Matarazzo racconta tutt'altra vicenda.
Rivisto, dopo quasi 15 anni, su RaiPlay.
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