31 luglio 2025

Tre identici sconosciuti (Tim Wardle, 2018)

I tre gemelli nel 1980.
 

Una storia ben curiosa, quella raccontata da questo documentario.

1961. Tre bambini ebrei vengono dati in adozione nello stato di New York a tre famiglie. Quando hanno 19 anni, si incontrano in modo fortuito: prima in due, poi anche con il terzo. I ragazzi sono del tutto identici tra loro, e scoprono così di essere tre gemelli omozigoti: l'istituto che si occupò delle loro adozioni decise infatti di separarli, affidandoli a tre famiglie diverse.

In breve tempo diventano famosi negli USA: partecipano a programmi Tv, fanno pubblicità e appaiono anche in un film con Madonna. Ma la storia si fa cupa, perché si scopre che le loro adozioni (insieme a quelle di altre coppie di gemelli) facevano parte di uno studio scientifico, che voleva approfondire cosa sarebbe accaduto a dei gemelli omozigoti una volta separati e cresciuti in contesti differenti.

Vicenda complessa e affascinante, pone problemi etici non indifferenti, ai quali è difficile dare risposte scontate.

Visto su Netflix. 

30 luglio 2025

Paolo il freddo (Ciccio Ingrassia, 1974)

Franco Franchi.
 

Sgarrupata parodia del film di Vicario uscito un anno prima.

Franco Franchi è ovviamente l'antitesi del personaggio di Giannini, cioé non conosce praticamente le donne. Il tutto a causa di un padre sessualmente iperattivo che lo ha volutamente tenuto lontano da ogni rappresentante del gentil sesso.

Poveristico a livello produttivo, ha i suoi momenti: ma resta senza dubbio un film sballato. Troppe le sequenze tirate per le lunghe, troppi i momenti di stanca; anche se qualche sorriso il film lo strappa. Molto bravo Guido Leontini, nel classico ruolo del marito siciliano ultrageloso.

Ingrassia fu un regista per modo di dire, basti vedere il successivo L'esorciccio per rendersene conto. Ad ogni modo qualche ideuzza originale non manca, secondo me: come le tombe con il citofono che consente di parlare con i defunti.

Visto nella copia trasmessa dalle reti Mediaset anni addietro. 

27 luglio 2025

Chi ha rapito Jerry Calà? (Jerry Calà, 2023)

Una immagine promozionale.
 

Jerry Calà nei panni di sé stesso in questa commedia girata nel napoletano.

Che dire? Certe operazioni non hanno il minimo senso, se non quello - posso immaginare - di tenere occupati certi vecchi leoni ormai irrimediabilmente sdentati. Non mi sento di aggiungere altro, anche perché ho abbandonato dopo circa 40 minuti.

Visto su Prime Video. 

L'uomo che disse no (Mirko Alivernini, 2024)

Una immagine promozionale.
 

Mediometraggio (circa 57') che vede protagonista Massimo Vanni, ex stuntman e storica spalla di Tomas Milian in molti polizieschi anni Settanta e Ottanta.

La storia è molto triste: Vanni è un pensionato vedovo e malato che stringe la cinghia per arrivare in qualche modo a fine mese. Un giorno viene picchiato e derubato della pensione da un balordo, che poi finisce in galera dopo la sua denuncia. Liberato dopo un mese, il malvivente torna da Vanni, lo mena nuovamente e lo accoltella pure. Ma il vecchio avrà modo di dire l'ultima parola.

Girato in digitale e con mezzi molto limitati, non è un prodotto che io possa sinceramente apprezzare. Ho deciso di vederlo come personale omaggio a Vanni ed Ottaviano Dell'Acqua, altro stuntman e attore, che appare in un piccolo ruolo. Tra l'altro ho avuto modo di conoscere entrambi qualche anno fa, ad un evento.

Visto su Prime Video.

Paolo il caldo (Marco Vicario, 1973)

La spettacolare Ornella Muti.
 

Grande successo di Giancarlo Giannini, qui nei tipici panni del siculo infoiato che pensa solo e soltanto a una cosa.

Il film comunque è più serio di quanto mi aspettassi, e si sente la derivazione letteraria (da un romanzo di Brancati). Cast eccellente, anche in ruoli minori: Cucciolla, Caprioli, Oreste Lionello, Adriana Asti e molti, molti altri. Curioso il fatto che il veneto Gastone Moschin interpreti un siciliano, come farà l'anno dopo ne Il padrino - Parte II. Nel lussuoso gineceo, spicca una radiosa Ornella Muti, all'epoca solo diciottenne.

Forse la seconda metà, ambientata a Roma, non è all'altezza della prima parte, con l'infanzia e la giovinezza di Paolo a Catania. Ma anche nel finale non mancano momenti di squisita fattura.

Visto nel raro dvd italiano. 

25 luglio 2025

L'appuntamento (Giuliano Biagetti, 1977)

Montagnani e Carotenuto.
 

Per la sempreverde rubrica "Serate sprecate a vedere robaccia", ecco questa commedia con Renzo Montagnani.

Interamente girata a Firenze, è diretta in modo maldestro a partire da un soggetto banale. Viene narrata la giornata di Montagnani, che è in procinto di farsi tre donne diverse ma finisce ovviamente per non concludere nulla.

Si procede mettendo in fila battute sciocche, situazioni insipide e lungaggini varie, con momenti di reale imbarazzo. Montagnani era molto bravo, così come Mario Carotenuto, ma il film è scialbo, e non si vede l'ora che finisca. Ruolo collaterale per Barbara Bouchet, ma appare - non accreditato - anche un giovanissimo Antonio Petrocelli.

Visto nella copia trasmessa tempo fa dai canali Rai. 

24 luglio 2025

The Wanderers - I nuovi guerrieri (Philip Kaufman, 1979)

Tony Ganios.
 

Bande di giovinastri in lotta per la supremazia nel Bronx degli anni Sessanta.

Ho retto 40 minuti, anche perché la pellicola sfiora addirittura le due ore: un po' troppo, per me. Tra gli attori si riconoscono un paio di presenze che torneranno in Porky's: Karen Allen e Tony Ganios, il famigerato Pilone.

Robetta, comunque. Il discorso sulla violenza e sulle bande giovanili di neri, italiani ed ispanici lascia il tempo che trova: il film è pura exploitation, con un senso dell'umorismo che - forse anche a causa di adattamento e doppiaggio - non funziona mai.

Visto in una ottima copia rimediata fortunosamente. 

20 luglio 2025

Ragazzi della notte (Jerry Calà, 1995)

Una fotobusta del capolavoro.
 

Trashata spaventosa diretta da Jerry Calà.

Fatico persino a definirlo un film in senso stretto: si salva giusto qualche scenetta con gente vagamente pratica, tipo Fabio Testi, Sergio Vastano o lo stesso Calà ovviamente. Purtroppo il 90% del film è in balìa di giovani incapaci e maldiretti, che rendono la visione uno strazio.

Immagino che questo tipo di prodotto abbia senso per chi ha vissuto dall'interno il mondo delle discoteche del Nord Italia negli anni Novanta. Io però quei posti li ho sempre evitati.

Per fortuna c'è qualche gradevole presenza femminile: Alessia Merz, Maria Monsé o la lap dancer russa, di cui ignoro il nome. 

Rivisto (ebbene sì) dopo 17 anni nel dvd italiano a casa di amici. 

U Turn (Oliver Stone, 1997)

Un laido e zozzo Billy Bob Thornton. 
 

Spettacolare film di Oliver Stone che ho rivisto per l'ennesima volta con grande gusto.

Sean Penn deve un bel mucchio di soldi alla mafia russa: bloccato in una squallida cittadina dell'Arizona, gliene succedono di ogni. Finirà male o malissimo per tutti quanti, inutile dirlo.

Per essere un film diretto da Stone è molto divertente e per nulla retorico: non ci sono messaggi, o pistolotti di alcun genere. Il cast è straordinario: Nick Nolte, Powers Boothe, Jon Voight, una meravigliosa Jennifer Lopez e - su tutti, a mio gusto personale - un quasi irriconoscibile Billy Bob Thornton in quello che resta il personaggio migliore del film.

Rivisto a casa di amici nel bluray spagnolo, con audio italiano ovviamente. 

La gang dell'arancia meccanica (Osman F. Seden, 1974)

I tre cattivoni con il marito.
 

Thriller turco giunto stranamente dalle nostre parti a metà anni Settanta.

La situazione è quella di cento altri film: dei malviventi tengono in ostaggio una famiglia, asserragliandosi in casa loro per sfuggire alla cattura. La tensione sale, fino all'esplosione finale.

Il richiamo al film di Kubrick è chiaramente strumentale. Ad ogni modo il film funziona, nella sua rozzezza di fondo. Personaggi stereotipati, dialoghi spesso orribili (quantomeno nel doppiaggio italiano, che secondo me si prende qualche libertà) e una regìa ruspante. Resta impressa nella memoria la sequenza del bambino sballottato con violenza nella piscina: sarà restato traumatizzato da allora, secondo me.

Visto nel dvd italiano a casa di amici. 

16 luglio 2025

USS Indianapolis (Mario Van Peebles, 2016)

Nicolas Cage in uniforme.
 

Film a basso costo che racconta la storia dell''incrociatore Indianapolis, affondato dai giapponesi nell'oceano Pacifico nel 1945 uccidendo oltre 800 persone, chi per l'esplosione, chi divorato dagli squali nei successivi 4 giorni passati in mare, in attesa dei soccorsi.

La storia è affascinante, ma il film è modesto e con effetti digitali malfatti. Cage interpreta il capitano, che in effetti si salvò per poi finire sotto processo: morirà suicida, anni dopo, forse anche a causa del senso di colpa. C'è anche Tom Sizemore, che fa una brutta fine.

Nel finale, prima dei titoli di coda, appaiono un paio di veri reduci della nave, intervistati per pochi secondi.

Visto nel dvd italiano.

15 luglio 2025

Caboblanco (J. Lee Thompson, 1980)


 Bronson non scherza mai.
 

Avventuroso vecchio stile con Charles Bronson.

Non è un remake di Casablanca come spesso si dice, anche se i riferimenti non mancano, già a partire dal titolo. Qui però siamo in Sud America, e c'è da trovare il relitto di una nave che contiene un tesoro favoloso, che fa gola a molti compreso un ex gerarca nazista riparato in Perù per sfuggire alla forca.

Film abbastanza gradevole, nel suo genere. Bronson e Jason Robards si ritrovano affiancati come in C'era una volta il west, mentre Dominique Sanda fa il doppio gioco: la sua love story con il protagonista non è molto credibile, ma lasciamo andare. Molti nudi femminili, soprattutto grazie al personaggio di Fernando Rey, impenitente sottaniere.

Visto in una ottima copia rimediata fortunosamente. 

14 luglio 2025

Sinfonia d'autunno (Ingmar Bergman, 1978)

Le due donne al pianoforte.
 

Splendido film di Ingmar Bergman, qui alla sua unica collaborazione con Ingrid Bergman.

Visivamente superlativo, narra il tormentato reincontro tra madre e figlia dopo sette anni. Charlotte, la madre, è una famosa concertista totalmente ripiegata su sé stessa, mentre Eva, la figlia, è una donna modesta, che lavora in parrocchia e si prende cura della sorella gravemente malata e non autosufficiente.

"Le persone come te distruggono tutto: dovresti essere isolata, solo così saresti inoffensiva". Questa battuta di Eva credo possa dare un'idea del livello di scontro che raggiungono le due donne. Molte le sequenze di alto livello: su tutte la doppia esecuzione di un preludio di Chopin.

Film bellissimo, che ho rivisto per la quarta o quinta volta. Gunnar Bjornstrand ed Erland Josephson fanno due apparizioni, ma senza avere battute. Liv Ullmann è straordinaria, ma va elogiato anche il notevole lavoro di Vittoria Febbi nel doppiaggio italiano.

Rivisto in una ottima copia rimediata fortunosamente, dato che il mio dvd Bim purtroppo ha smesso di funzionare.

11 luglio 2025

L'uomo dall'impermeabile (Julien Duvivier, 1957)

Fernandel al telefono.
 

Commedia a sfondo noir con Fernandel in grande spolvero.

Ben doppiato in italiano da Carletto Romano, interpreta un timido ed imbranato orchestrale che tenta un'avventuretta, dato che la moglie è via da casa per qualche giorno. L'idea però gli si ritorce contro: si trova infatti sospettato di un omicidio, ricattato e coinvolto in una storiaccia.

Film discreto: la prima ora scorre bene, ed il personaggio di Bernard Blier è molto divertente. Nella mezz'oretta finale la storia però si complica troppo, accumulando situazioni e cadaveri in modo frenetico. Peccato.

Visto nel dvd Golem, che reintegra qualche breve sequenza assente nella versione italiana del tempo.

 

La nostra Raffaella (Emanuela Imparato, 2024)

Una immagine promozionale.
 

Documentario sulla Carrà che non so nemmeno io perché ho visto. Credo per noia.

Si mischiano interviste interessanti a roba francamente insignificante: gente tipo Noemi, una cantante che dice solo banalità da ufficio stampa.

Il vero momento top è comunque Alberto Sordi ospite a Pronto Raffaella: vale la pena di sopportare i 90 minuti solo per vederlo.

Visto su RaiPlay. 

10 luglio 2025

Il padrino (Francis Ford Coppola, 1972)

Leave the gun. Take the cannoli.
 

Che bello rivedersi The Godfather dopo qualche anno.

Un film meraviglioso, che vidi per la prima volta da ragazzo in videocassetta, rimanendo estasiato fin da subito. Non è infatti una di quelle opere che hanno bisogno di tempo per entrarti dentro, tutt'altro.

Ricordo ancora che mi colpì molto la freddezza di Michael quando subentra a don Vito, anche per come tratta i suoi fratelli, Fredo e Tom Hagen. Sempre tristissimo vedere sparire il vecchio Tessio: ok che aveva tradito, e c'era poco da fare per salvarlo. Eppure ogni volta che lo vedo allontanarsi in auto mi viene il magone.

Rivisto nel dvd Paramount compreso in un cofanetto che comprai chissà quando. 

09 luglio 2025

La paura (Roberto Rossellini, 1954)

Moglie e marito in campagna.
 

Altro recupero rosselliniano.

Ingrid Bergman è una ricca donna d'affari che tradisce il marito. Un giorno spunta l'ex ganza del suo amante, e inizia a ricattarla: lei cede e paga tutto quello che può, ma a un certo punto decide di ribellarsi. Sorpresa.

Film abbastanza insapore, che non coinvolge e non emoziona. Certo il twist della storia è inatteso, ma porta solo ad un finale stiracchiato. La pellicola poi si chiude bruscamente, lasciando un senso di incompiutezza.

Visto in una ottima copia rimediata fortunosamente.

08 luglio 2025

I due figli di Ringo (Giorgio Simonelli, 1966)

Franco e Ciccio con lo sceriffo.
 

Divertente parodia western diretta da Simonelli ma terminata da Giuliano Carnimeo, dato che il vecchio regista si ammalò (morirà proprio nel corso del 1966).

Girato con un minimo di mezzi, vede la presenza delle solite facce (D'Orsi, Andronico, Sportelli, Nino Terzo) mischiate a professionisti del genere come Mimmo Palmara, Pedro Sanchez e addirittura George Hilton, vero deus ex machina di tutta la vicenda.

Molte le battute che vanno a segno, con Franco scatenato. Qualche rallentamento nella seconda parte, specialmente nella lunga sparatoria finale, ma poco importa.

Visto su Youtube.

07 luglio 2025

Franco e Ciccio... ladro e guardia (Marcello Ciorciolini, 1969)

Una immagine del film.
 

Modestissima farsa con il noto duo siciliano.

Tecnicamente rozzo, è ulteriormente penalizzato dal sonoro, spesso in presa diretta. L'umorismo è infantile, ed accompagna una storia che non va da nessuna parte: c'è un intreccio giallo alla base della trama, ma la soluzione lascia davvero il tempo che trova.

Simpatica Giusy Raspani Dandolo, mentre Gianni Agus ha una sola sequenza, in apertura. Tra una lungaggine e l'altra i due protagonisti hanno comunque modo di proporre uno dei loro cavalli di battaglia dei tempi dell'avanspettacolo: il numero Core 'ngrato, qui leggermente modificato.

Visto su Youtube. 

06 luglio 2025

La giungla del quadrato (Jerry Hopper, 1955)


Un momento di tensione.
 

Convenzionale dramma pugilistico con Tony Curtis.

Curtis sale sul ring soltanto per denaro, ma scopre di avere talento. Già dopo 19 minuti è diventato un campione, e da lì iniziano i problemi che lo porteranno ad appendere i guantoni al chiodo, dopo aver quasi ucciso un suo rivale.

Film che mi è parso modesto: lunghe e concitate sequenze pugilistiche, personaggi poco approfonditi. Anche Ernest Borgnine, nei panni dell'allenatore dal cuore d'oro, non brilla particolarmente. Ottimo il lavoro di Stefano Sibaldi nel doppiare Curtis, questo sì. Finalone retorico quanto improbabile coi due contendenti sul ring che parlano al pubblico come se fossero preti in chiesa.

C'è anche il leggendario Joe Louis, in un piccolo cameo nei panni di sé stesso. 

Visto nel dvd italiano Sinister. 

04 luglio 2025

Camorra (Pasquale Squitieri, 1972)

Testi perde la pazienza.
 

Buon film di Pasquale Squitieri con protagonista Fabio Testi, egregiamente doppiato da Pino Colizzi.

Testi esce dal gabbio dopo due anni e si fa amico Raymond Pellegrin, piccolo boss che lo prende in simpatia, quantomeno all'inizio. Infatti i rapporti tra i due saranno altalenanti, anche perché Testi a un certo punto pensa bene di andare a letto con la donna del suo capo: non una grande idea.

Il film parte molto bene ed intrattiene con gusto, grazie all'indubbio senso del ritmo di Squitieri, che sapeva come dirigere anche le sequenze di azione. Purtroppo la storia nella seconda metà prende una direzione improbabile, e qualche personaggio - quelli femminili in particolare - è descritto sommariamente. Ci si diverte, comunque.

Visto nel vecchio dvd Hobby & Work. 

L'importante è non farsi notare (Romolo Guerrieri, 1979)

Lo sbarco delle Sorelle Bandiera.   Coraggioso quanto scriteriato tentativo di lanciare al cinema Le sorelle Bandiera, il trio di travestiti...