30 agosto 2025

Il castello (Rod Lurie, 2001)

Detenuti radunati in cortile.
 

Scialbo dramma carcerario con Robert Redford nei panni di un cazzutissimo generale dell'esercito che deve scontare 10 anni di galera per aver disobbedito a un ordine, causando otto morti tra i suoi uomini.

Il film sa di già visto fin dall'inizio, e gli sviluppi narrativi sono discutibili: la sceneggiatura è piena di buchi, e giunge ad un finalone ridicolo, più adatto a un videogioco.

Redford, che come attore non è proprio il massimo della vita, è troppo vecchio per il ruolo: vederlo mentre sposta una tonnellata di pietre sotto il sole fa sorridere. James Gandolfini è il direttore del penitenziario, e se la cava bene in un ruolo scritto coi piedi.

È davvero un peccato che il film scada nella baracconata più assurda nell'ultima mezz'ora, perché si poteva almeno salvare in corner. Cercherò comunque di dimenticarlo quanto prima, personalmente. 

Visto in una ottima copia rimediata in modo fortuito.

La mummia (Karl Freund, 1932)

La bella principessa egiziana.
 

Storico horror della Universal con Boris Karloff protagonista.

Fatalmente invecchiato, ha però una storia interessante e una discreta atmosfera, dovuta in gran parte al bianco e nero delle immagini. Del resto Karl Freund era un direttore della fotografia, che diresse qui il suo primo lungometraggio come regista.

Certamente non un capolavoro, vive molto sulla presenza magnetica di Karloff, con il suo trucco rugoso che pare prendesse molte ore per essere applicato ogni giorno. Chissà.

Visto in inglese con sottotitoli nel bluray italiano Universal, che contiene anche una vagonata di extra.

27 agosto 2025

End of Justice - Nessuno è innocente (Dan Gilroy, 2017)

Denzel Washington.
 

Mediocre dramma con Denzel Washington e Colin Farrell, che fece flop in sala nonostante i nomi di richiamo nel cast.

Washington è l'avvocato Israel, un idealista un po' fuori dal tempo costretto a lavorare per un grosso studio legale di Los Angeles diretto da Farrell. Il suo conflitto interiore lo porterà a compiere qualche scelta discutibile, di cui ovviamente pagherà le conseguenze.

Tralasciando la badiale stupidità di inventare un titolo inglese per l'uscita in Italia (il film si chiama Roman J. Israel, Esq. in originale), la pellicola ha poco da offrire oltre alla bella prova del protagonista, qui con una strana parrucca quasi afro e occhialoni da vista.

Le due ore di durata sono appesantite da lunghi dialoghi quasi sempre poco brillanti, ma a non funzionare per nulla è il rapporto tra Washington e Farrell. Anche i personaggi secondari sono poco sviluppati, e nessuno emerge in modo particolare.

Visto in una ottima copia rimediata fortunosamente. 

24 agosto 2025

Il momento di uccidere (Joel Schumacher, 1996)

L'avvocato difensore.
 

Legal thriller tratto da un romanzo dello specialista John Grisham.

Discreto intrattenimento, ma film decisamente troppo lungo: quasi 150 minuti sono un'esagerazione. Tanti personaggi che non vengono approfonditi, un accumulo di situazioni che tolgono il respiro alla vicenda principale, e cioé il processo a Samuel L. Jackson, che ha ucciso a fucilate i due stupratori della sua bambina di 10 anni.

Francamente penso che tutta la parte del Ku-Klux-Klan avrebbe potuto tranquillamente essere rimossa, lasciando magari giusto un accenno: il film ne avrebbe guadagnato. Comunque il film è tecnicamente valido, e con un cast di indubbio richiamo. Kevin Spacey si vede poco, così come Donald Sutherland, mentre il personaggio di Sandra Bullock è il peggiore del lotto.

Visto in una ottima copia rimediata fortunosamente. 

21 agosto 2025

Insider - Dietro la verità (Michael Mann, 1999)

Il protagonista Russell Crowe.
 

Bellissimo film di Michael Mann, basato su una storia vera.

Chiaramente la vicenda dalla quale fu tratta la sceneggiatura venne romanzata e modificata qua e là per motivi drammaturgici, ma la sostanza è reale. Anzi, viene spontaneo pensare che ci fosse sotto anche molto altro, a dirla tutta.

Il film corre come un treno, e non si avverte minimamente la durata considerevole (quasi 2 ore e 40 minuti). In un cast complessivamente perfetto Al Pacino va col pilota automatico, mentre a spiccare sono Russell Crowe e Christopher Plummer.

La pellicola non fu un successo, sfortunatamente. Probabilmente perché non ci sono torride scene di sesso, inseguimenti o auto che esplodono: fatto sta che il pubblico americano lo snobbò. 

Rivisto dopo anni in una ottima copia rimediata fortunosamente. 

20 agosto 2025

Nessuno ci può fermare (Sidney Poitier, 1980)

I due protagonisti.
 

Uno dei quattro film della coppia Gene Wilder/Richard Pryor.

I due amici si mettono in viaggio da New York verso ovest ma vengono arrestati e condannati per una rapina in banca che in realtà non hanno commesso. In carcere la vita è dura, finché capita un colpo di fortuna: una gara di rodeo tra detenuti (?) infatti dà loro l'occasione per squagliarsela.  

Dopo una prima metà discreta il film perde colpi, e si incaglia totalmente nell'ultima mezz'ora, quella dell'evasione. I due sono simpatici, ma il film è mediocre e privo di spunti interessanti.

Nel cast anche Craig T. Nelson e Tony Burton, ma a rimanere impresso è il gigantesco Erland Van Lidth, ex lottatore di wrestling.

Visto in una copia muxata di origine incerta. 

18 agosto 2025

The Last Showgirl (Gia Coppola, 2024)

La protagonista Pamela Anderson.
 

Discreto dramma diretto dalla figlia più giovane di Francis Ford Coppola. 

Las Vegas. Pamela Anderson è la ballerina 57enne (!) di uno spettacolo che sta per chiudere i battenti dopo 30 anni. Scatta quindi la riconsiderazione complessiva della sua vita, delle sue scelte e soprattutto del complesso rapporto con la figlia ventiduenne.

Film triste, che affronta un tema importante e fatalmente già visto cento volte. Purtroppo la sceneggiatura non è il massimo della vita, tra semplificazioni e qualche eccesso di scrittura. Comunque la Anderson è bravissima, e Jamie Lee Curtis fa impressione in un ruolo davvero ingrato.

Visto in una ottima copia rimediata fortunosamente. 

16 agosto 2025

Una pallottola spuntata (Akiva Schaffer, 2025)

Un'immagine promozionale del film.
 

Quarto capitolo della saga del tenente Frank Drebin.

Ovviamente, ad oltre trent'anni di distanza dal terzo episodio, è cambiato tutto. Leslie Nielsen e George Kennedy sono morti da tempo, O. J. Simpson pure. Si riparte dai figli di Drebin e del capitano Hocken, che danno la caccia a un supercattivo da fumetto che vorrebbe riportare l'umanità ad uno stato primordiale.

In due parole: ho riso pochissimo, rimanendo qua e là perplesso per alcune gag davvero di terz'ordine, senza contare quello che sarà andato perso nell'adattamento italiano. Il film procede tra scene già viste, gag riciclate e qualche discutibile scivolata nello scatologico. Liam Neeson è bravo e simpatico, ma non fa ridere; Pamela Anderson invece se la cava benone, oltre ad essere ancora bellissima a 58 anni.

Visto al cinema, in un multisala (purtroppo). 

13 agosto 2025

Giocattolo a ore (Richard Donner, 1982)

Pryor nel negozio di giocattoli.
 

Remake americano di una commedia francese di gran successo.

Qui il mattatore è Richard Pryor, scrittore disoccupato che si mette a fare il cameriere e l'uomo delle pulizie per necessità. Un giorno, il figlio del suo ricchissimo padrone (Jackie Gleason) lo sceglie come giocattolo personale, e Pryor ovviamente accetta la situazione dietro lauto compenso.

Film fiacco, che non mi ha detto granché ed ho quindi abbandonato dopo circa 40 minuti. Il bambino è da uccidere, mentre Gleason era molto noto negli USA, ma qui da noi non lo conosce nessuno. In un piccolo ruolo c'è anche Tony Burton, già visto nella saga di Rocky.

Visto in una ottima copia rimediata fortunosamente. 

The Whale (Darren Aronofsky, 2022)

Uno dei rarissimi esterni del film.
 

Angoscioso film tratto da una pièce teatrale.

Brendan Fraser è un professore di letteratura gravemente obeso. Ormai quasi impossibilitato a muoversi, tiene lezioni soltanto on line, ed è aiutato da un'amica infermiera nelle incombenze quotodiane. Tutto cambia con l'arrivo della figlia adolescente, che l'uomo non vedeva da nove anni.

Discreto film, senz'altro valorizzato dall'ottima prova del protagonista, trasfigurato dal trucco con incredibile verosimiglianza. Girato quasi per intero dentro un appartamento, offre momenti notevoli, alternati ad altri francamente eccessivi. Oltretutto la caratterizzazione della figlia e del ragazzo predicatore sanno di artificioso, di posticcio. Il finale però è emozionante.

Visto in una ottima copia rimediata fortunosamente. 

11 agosto 2025

Glass (M. Night Shyamalan, 2019)

I tre pazzoidi affiancati.
 

Terzo e (per fortuna) ultimo capitolo della saga scritta e diretta dal regista indiano.

I tre protagonisti dei due film precedenti Unbreakable e Split sono riuniti in un manicomio (e dove, se no), ma anche da lì sono in grado di combinare guai e sfidarsi all'ultimo sangue.

Psicologia spicciola, lunghe e noiose sequenze dialogate, fuffa per fumettari: questo è quanto offre la pellicola, che supera addirittura le due ore. Tutto il finalone nella piazzetta antistante la clinica poi è quasi parodistico: sembra una scena presa da uno dei vari Scary Movie.

Shyamalan resta un ottimo regista, ma dovrebbe farsi scrivere le sceneggiature da qualcun altro. Sul cast poco da dire: Willis parla poco, e non è difficile intuire il perché, ma anche Samuel L. Jackson passa mezzo film afasico con lo sguardo fisso, bloccato su una sedia a rotelle come un tronco umano. 

Visto in una ottima copia rimediata fortunosamente. 

10 agosto 2025

Split (M. Night Shyamalan, 2016)

La bella Anya Taylor-Joy.
 

Teoricamente il primo seguito di Unbreakable, è in realtà un film del tutto indipendente.

Un pazzo sequestra tre ragazze adolescenti e le rinchiude in una specie di bunker sotterraneo. Spaventate a morte, le ragazze capiscono ben presto che il loro rapitore soffre di un grave disturbo mentale, e si presenta a loro ogni volta come se fosse una persona diversa.

Discreto film, con un inizio molto intrigante e uno sviluppo che però non mantiene tutto quello che aveva promesso. Il tema di fondo peraltro è molto disturbante, al di là delle sue possibili conseguenze criminali. Momenti splatter limitati, qualche spavento a buon mercato, una serie di flash-back non molto significativi.

Cast di attori poco noti, quantomeno a casa mia. James McAvoy se la cava bene in un ruolo complicato, mentre le ragazzine non spiccano. Notevole comunque l'idea dei 23 spazzolini da denti, uno per ciascuna personalità del pazzo.

Negli ultimi 20 secondi appare Bruce Willis, per collegare - in modo del tutto artificioso - questo film al suo. Mah.

Visto in una ottima copia rimediata fortunosamente. 

09 agosto 2025

L'uomo della strada fa giustizia (Umberto Lenzi, 1975)

Silva pronto alla strage.
 

Poliziesco di Lenzi che rivedo sempre con piacere.

Sarà l'ambientazione milanese, sarà la faccia granitica di Henry Silva e la sua sete di vendetta... chissà. Non è certamente il miglior esempio del (sotto)genere, ma resta un ottimo prodotto nonostante la difficoltà di capire qualcosa nelle molte sequenze buie, illuminate davvero malamente.

Strepitosa la OST di Bruno Nicolai, mentre è quantomeno curioso che tutti gli sforzi del protagonista per fare finalmente giustizia siano destinati al fallimento. Silva infatti accoppa 4 birbaccioni che nulla avevano a che fare con la morte della sua povera bambina. Amen.

Rivisto in un bella copia derivata da quella disponibile su qualche piattaforma.

08 agosto 2025

Unbreakable (M. Night Shyamalan, 2000)

Willis e signora al ristorante.
 

Thriller fantastico con Bruce Willis nei panni di un supereroe inconsapevole.

Ricordo bene che non mi piacque granché quando lo vidi per la prima volta, ormai vent'anni fa. Oggi invece sono in grado di apprezzare le sue molte qualità, sorvolando su qualche pecca minore.

L'inizio è molto intrigante, e la narrazione entra subito nel vivo. Non ci sono troppe pippe mentali da fumettari, deo gratias: Willis funziona bene, così come Samuel L. Jackson in un ruolo bizzarro. Shyamalan cerca spesso l'inquadratura originale a tutti i costi: qua e là la cosa si avverte, ma il regista non scade mai nell'eccesso..

Il finale è un bel colpo, anche se viene risolto in modo brusco, quasi sbrigativo. Ora vedrò di recuperare i due seguiti girati anni dopo, che non ho ancora visto. 

Rivisto per la terza volta - credo - in un'ottima copia rimediata fortunosamente. 

07 agosto 2025

Il giardino della violenza (John Frankenheimer, 1961)

Il notevole incipit del film.
 

Gustoso dramma urbano diretto da John Frankenheimer.

Bande di ragazzacci e tensione razziale alle stelle nei bassifondi di New YorkBurt Lancaster è un integerrimo procuratore distrettuale: un giorno gli capita il caso di tre minorenni italiani che hanno ucciso un ragazzo portoricano cieco a coltellate. Inizialmente convinto della piena colpevolezza dei tre, l'uomo si troverà invischiato in una situazione molto difficile, e capirà che le cose non stanno sempre come sembrano.

Buon film, anche se intriso di una retorica che oggi pare eccessiva. Un paio di svolte narrative poi sono quantomeno improbabili: un 15enne cieco a capo di una gang? E il colpo di scena in tribunale, con il procuratore che in pratica si mette a fare il lavoro dell'avvocato difensore?

Ad ogni modo la storia regge: la regìa è già di alto livello, anche se Frankenheimer era soltanto al suo secondo film. Certo, i minorenni alla sbarra hanno in realtà 25 anni, e la cosa si vede tutta. Ma la pellicola fila via molto bene, e gli attori hanno tutti le facce giuste. C'è anche Telly Savalas, nei panni di un cinico vice-ispettore.

Visto in una ottima copia rimediata fortunosamente. 

05 agosto 2025

Viaggia, ragazza, viaggia, hai la musica nelle vene (Pasquale Squitieri, 1974)

Un dialogo tra madre e figlia.
 

Micidiale apologo di Squitieri sulla droga e i giovani debosciati degli anni Sessanta/Settanta. 

Victoria Zinny è una sciroccata in cerca del marito, che è sparito e si è dato all'eroina. La donna entra quindi in contatto con il sottobosco romano del disagio, tra tossici, papponi e mignotte.

Controllando, lo avevo già sorbito 15 anni fa in VHS. Ieri ho provato a ri-affrontarlo, essendo emersa una copia di qualità ben superiore; ho retto mezz'ora, prima di arrendermi. Film folle, senza senso e di una noia micidiale. La Zinny si concede con generosità all'obiettivo, ma la retorica di Squitieri ammanta tutta l'operazione in modo francamente eccessivo. Marchettoni per Vittorio De Sica (le musiche del film sono di suo figlio Manuel) e Leopoldo Trieste.

Visto in un'ottima copia derivata da quella - credo - disponibile su Prime Video. 

04 agosto 2025

Trap (M. Night Shyamalan, 2024)

Un'inquadratura particolare.
 

Discreto thriller di Shyamalan con Josh Hartnett protagonista.

Quasi completamente ambientato durante il concerto di una teenager, racconta la caccia ad uno spietato serial killer, che ovviamente fa di tutto per non farsi catturare nonostante sia stata approntata una trappola alla quale sembrerebbe impossibile sfuggire.

L'intrattenimento non manca, e per fortuna Shyamalan gira in modo normale, a tratti quasi scolastico, senza concedersi vezzi autoriali che talora finiscono coll'infastidire. La vicenda intriga per metà film, più o meno, poi diventa via via sempre meno probabile, ma senza svaccare mai del tutto.

Molto discutibile la scelta di Shyamalan di utilizzare sua figlia come co-protagonista: pessima come attrice e nemmeno così bella da essere credibile come teen idol yankee.

Visto in una ottima copia rimediata fortunosamente. 

03 agosto 2025

Il potere dei soldi (Robert Luketic, 2013)

Oldman e Liam Hemsworth.
 

Moscio fantaspionistico diretto dal regista di 21.

Ragazzo dalle idee geniali viene ricattato dal suo ex boss: dovrà infiltrarsi nell'azienda nemica per rubare il progetto dello smartphone del futuro, altrimenti saranno guai. Si arriva ad un improbabile lieto fine, con l'FBI che mette le cose a posto.

La storia sa di già visto fin dall'inizio, e la confezione è di routine. Ci sono i soliti stereotipi, e i personaggi sono poco approfonditi se non proprio inutili (Richard Dreyfuss, per esempio). Protagonista è lo scialbo Liam Hemsworth, mentre le vecchie volpi Gary Oldman ed Harrison Ford non hanno modo di graffiare.

Visto in una ottima copia rimediata fortunosamente. 

01 agosto 2025

Luci sull'asfalto (Robert Parrish, 1951)

Bronson a fianco di Crawford.
 

Broderick Crawford sbirro infiltrato nei bassifondi portuali di New York.

Discreto noir, con un'atmosfera che funziona e una storia non molto lineare. I personaggi sono descritti in modo convincente, salvo le donne, che restano figurine stereotipate e senza nerbo. Nel cast ci sono anche John Marley, Ernest Borgnine e persino un giovane Charles Bronson.

Visto in una ottima copia rimediata fortunosamente, con metà audio italiano e metà inglese sottotitolato. 

L'importante è non farsi notare (Romolo Guerrieri, 1979)

Lo sbarco delle Sorelle Bandiera.   Coraggioso quanto scriteriato tentativo di lanciare al cinema Le sorelle Bandiera, il trio di travestiti...