29 settembre 2025

Inside Out 2 (Kelsey Mann, 2024)

Gioia e Ansia.
 

Pellicola della Pixar, sequel di uno dei loro migliori film in assoluto a mio parere.

Qui Riley entra nella pubertà: tema delicato. Visivamente spettacolare, pecca un poco nella descrizione dei nuovi personaggi, che restano abbastanza insipidi con l'eccezione di Ansia, che si prende la scena alla grande. Il film ricalca in modo forse eccessivo la struttura del primo capitolo, ma qualche risata si fa, e anche se non si raggiungono i livelli di intensità del primo film, si riesce comunque ad emozionarsi.

Chiaramente il tema della sessualità adolescenziale non viene neanche sfiorato: del resto in un film Disney per famiglie non ci si poteva aspettare nulla di diverso.

Visto in una ottima copia rimediata fortunosamente. 

40 anni vergine (Judd Apatow, 2005)

Steve Carell.
 

Film di grande successo che ho abbandonato dopo una mezz'ora.

Punto primo: centotrentadue minuti di durata per una commedia demenziale? C'è di che rimanere perplessi. Carell ha un innegabile talento comico, e mi sta anche molto simpatico: ma in 30 minuti non ho mai riso una volta seguendo la storia, nonostante il valido cast secondario.

Speravo decisamente in qualcosa di meglio: peccato.

Visto in una ottima copia rimediata fortunosamente. 

Chi sta bussando alla mia porta (Martin Scorsese, 1967)

Keitel sul tetto con la fidanzata.
 

Esordio di Scorsese nel lungometraggio.

Il film venne realizzato nel corso di circa 4 anni; partì come cortometraggio e venne poi ampliato nel tempo, e la cosa inevitabilmente si avverte. Molto dialogato, racconta la storia di Harvey Keitel: da un lato c'è la sua compagnia di amici malavitosi di mezza tacca, dall'altro la sua storia d'amore destinata a finire male. Le due parti si alternano senza mai giungere a una vera fusione, ma la cosa non disturba più di tanto e la narrazione è comunque fluida.

Scorsese sa già girare in modo maturo, anche se qua e là non manca qualche classico vezzo da esordiente. Alcuni momenti sono invecchiati, ma nel complesso il film ha più pregi che difetti.

Visto nel dvd italiano, che ha un doppiaggio molto posteriore alla pellicola. 

28 settembre 2025

Franco e Ciccio sul sentiero di guerra (Aldo Grimaldi, 1970)

I due protagonisti.
 

Tremendo film della coppia sicula scritto (si fa per dire) da Aldo Grimaldi e Bruno Corbucci.

Tirato via in modo imbarazzante, spreca anche le potenziali gag verbali dei due. Tecnicamente è molto povero: la carovana in mezzo al deserto fa sorridere in modo involontario, dato che siamo palesemente nella solita campagna laziale. C'è anche Lino Banfi, nei panni di un mormone con sette mogli. Io comunque l'ho abbandonato dopo mezz'ora.

Visto in una copia full frame rimediata fortunosamente. 

27 settembre 2025

Armand (Halfdan Ullmann Tondel, 2024)

La madre di Armand sulle scale.
 

Dramma norvegese, opera prima di un 34enne nipote di Ingmar Bergman e Liv Ullmann.

Il film, che a tratti sembra una pièce teatrale filmata, narra di un gruppo di insegnanti e genitori che discute di un episodio potenzialmente delicato: le molestie sessuali che un bambino di sei anni avrebbe fatto a un suo compagno di classe. Da questo spunto emergono altri fatti, spiegati in modo più o meno chiaro.

Quasi interamente girato dentro una scuola, non mi ha convinto granché, anche se l'ho seguito senza problemi. Troppe scene allungate senza un motivo, come quando la madre del piccolo Armand si mette a ridere per qualcosa come cinque minuti filati, mettendo tutti a disagio, spettatori compresi.

E il balletto che salta fuori dal nulla a metà film? Va bene cercare di essere originali, ma occorre sempre tenere a mente che il ridicolo involontario spesso è dietro l'angolo. Anche le sequenze oniriche sono poco centrate, e - di nuovo - tutte tirate troppo per le lunghe.

Visto in una copia rimediata fortunosamente.

25 settembre 2025

America 1929 - Sterminateli senza pietà (Martin Scorsese, 1972)

La bellissima protagonista.
 

Sciocco titolo italiano per questo Boxcar Bertha, il secondo film diretto da Martin Scorsese.

Prodotto da Roger Corman, è un vivace road movie con 4 persone che si mettono a fare rapine ed assaltare treni nel sud degli Stati Uniti. Tutto sembra avvenire un po' per caso, eppure tra loro si creano dei forti legami, che crescono di intensità col passare del tempo.

La seconda metà è migliore della prima, a mio gusto personale: più drammatica e meno scanzonata, funziona molto meglio. Barbara Hershey è splendida e si spoglia anche parecchio, proprio come ci si attenderebbe in un film prodotto da Corman.

Polizia violenta, razzismo, crisi economica, lotte sindacali: c'è molta carne al fuoco, ma il film diverte e chiude con un finale difficile da dimenticare con David Carradine crocefisso al treno prima della mattanza finale.

Visto nel dvd italiano.

22 settembre 2025

Appaloosa (Ed Harris, 2008)

Mortensen ed Harris in attesa.
 

Discreto western classico diretto e interpretato da Ed Harris. Avevo visto l'altro film che ha firmato come regista, il biopic Pollock, a Venezia nel 2000 dove era stato presentato fuori concorso.

Qui si narra lo scontro tra lo sceriffo di una piccola città del west e il capo dei banditi: mentre il cattivo è spalleggiato da numerosi ceffi armati, lo sceriffo ha solo il suo vice Viggo Mortensen, con il quale è legato da una solida amicizia virile.

Bel cast, anche se Jeremy Irons è un po' sacrificato, e Renée Zellweger fa troppe smorfie. Il ritmo è lento e gli sviluppi non memorabili, ma i personaggi sono ben scritti e c'è qualche momento di realismo: tutto sommato è un film interessante.

Visto in una ottima copia rimediata fortunosamente. 

21 settembre 2025

The Illusionist (Neil Burger, 2006)

Il bravo Paul Giamatti.
 

Edward Norton illusionista in questa love story ambientata nella Vienna di fine Ottocento.

Meglio evitare paragoni con il coevo The Prestige, che gli è ben superiore. Buon film comunque, con un Paul Giamatti che emerge e risulta più incisivo del protagonista Edward Norton, ingabbiato in un personaggio monocorde. Ma anche il principe ereditario di Rufus Sewell se vogliamo non è granché.

La pellicola comunque scorre bene, l'ambientazione è centrata e la musica di Philip Glass molto gradevole. Poi c'è il colpo di scena finale, che leggendo in giro per il web pare fosse facilmente prevedibile, mentre io non lo avevo affatto immaginato. Sembra un po' buttato lì però: avrebbe meritato un minuto di approfondimento per spiegarlo meglio.

Visto in una ottima copia rimediata fortunosamente. 

Il male oscuro (Mario Monicelli, 1990)

Una scena che per qualche motivo mi ha colpito.
 

Tarda, amara commedia del 75enne Monicelli.

Giancarlo Giannini è uno sceneggiatore mezzo fallito, ipocondriaco e con tendenza alla depressione. La sua vita potrebbe svoltare quando mette incinta e quindi sposa la giovane Emmanuelle Seigner: ma il suo destino evidentemente è già segnato, e non ci sarà nessun lieto fine.

Un film cupo, pessimista ma fondamentalmente sbagliato. Tra le varie bizzarrie: la Sandrelli che finge di avere la erre moscia, Pietro Tordi chirurgo ottantaquattrenne, l'insensato nudo integrale di Nestor Garay e così via. Per non parlare dell'incontro casuale all'alba di Giannini con l'ex amante in piazza del Popolo, cosa che immagino molto probabile in una città piccola e con pochi abitanti come Roma.

Il film comunque è l'ultimo del grande Vittorio Caprioli, qui molto misurato a differenza di un Giannini talora quasi wertmülleriano, e non è un complimento: parla troppo, gesticola troppo, urla troppo. 

"Il cinema in Italia è finito", dice a un certo punto Armando Marra, nei panni del solito produttore disonesto, ignorante e maneggione: difficile dargli torto dopo aver terminato la visione di questo film.

Visto in una copia rimediata fortunosamente. 

19 settembre 2025

Sette note in nero (Lucio Fulci, 1977)

Un'inquadratura particolare.
 

Buon giallo fulciano girato tra Siena e dintorni.

Lo avevo già visto nel 2009, ma per fortuna non ricordavo più il finale. Si tratta di un prodotto solido, che ha una fotografia molto curata e la notevole colonna sonora del trio Bixio-Frizzi-Tempera, che dà una marcia in più al film nei momenti clou.

La storia è abbastanza lineare, anche se negli ultimi minuti la verosimiglianza va definitivamente a farsi benedire. Ad ogni modo il film funziona, e il cast regge bene: soltanto il personaggio di Jenny Tamburi mi è sembrato malscritto. Marc Porel invece è fuori ruolo, ma pazienza.

Fulci dirige con la sua consueta eleganza formale, anche se devo ammettere che dopo le prime venti zoomate sul viso sconvolto di Jennifer O'Neill la cosa inizia un po' a stancare.

Visto nell'ottimo bluray francese Le Chat Qui Fume, che presenta un audio italiano a tratti molto basso. 

18 settembre 2025

La segretaria (Francisco Lara Polop, 1974)

L'incantevole Ornella Muti.
 

Dramma sentimentale con la splendida Ornella Muti e Philippe Leroy.

Film spagnolo, al di là dei due protagonisti; anche se la versione nostrana italianizza tutti i nomi. Leroy è un ricco industriale sposato con prole che assume la Muti come segretaria e inizia a corteggiarla, aiutando anche la famiglia di lei economicamente. In breve, diventano amanti. Quando però lei si innamora di un giovanotto, Leroy inizia a ricattare la ragazza.

Filmetto noioso, che oggi vive quasi esclusivamente per la presenza della Muti, all'epoca diciannovenne. L'erotismo è blando, e la Muti non concede granché. Non manca qualche cartolina di Londra, dove a un certo punto i due vanno per un viaggio di lavoro. Verso la fine si vede anche lo spettacolare acquedotto romano di Segovia:

Visto in una bella copia rimediata fortunosamente. 

16 settembre 2025

Il divorzio (Romolo Guerrieri, 1970)

Gassman con Mario Brega.
 

Debole commedia con Vittorio Gassman mattatore, uscita quando la legge sul divorzio stava per entrare in vigore.

Il protagonista è un maturo ingegnere che viene lasciato dalla moglie. Inizia quindi a darsi alla pazza gioia, ma ben presto decide di tornare con le orecchie basse dalla consorte, che però nel frattempo si è sistemata diversamente, com'era ampiamente intuibile.

L'interesse per la storia, purtroppo, rasenta lo zero. Gassman riprende il suo personaggio cialtrone e superficiale de Il sorpasso, che passa il tempo tra whisky e sigarette e non sta zitto nemmeno quando dorme: alla lunga non può che stancare. Gli altri personaggi non hanno spessore, salvo forse il medico interpretato da Umberto D'Orsi, che ha una scena sola ma simpatica. Per il resto ci sono i soliti, irritanti luoghi comuni tipici del nostro cinema del periodo, tra i quali i giovani rappresentati tutti come una indistinta massa di imbecilli da prendere a sberle. 

Visto in una bella copia rimediata fortunosamente.

15 settembre 2025

La saggezza nel sangue (John Huston, 1979)

Uno spettrale Brad Dourif. 
 

Bislacco dramma di John Huston tratto da un romanzo di Flannery O'Connor.

Brad Dourif è una sorta di predicatore religioso molto sui generis: dice di non credere a niente, insulta chi parla di Cristo eppure vorrebbe fondare una nuova chiesa tutta sua. Chiaramente non ha tutti i venerdì, e la sua situazione non migliora quando incontra la giovane Sabbath, figlia a sua volta di un predicatore truffaldino (il grande Harry Dean Stanton), che si finge cieco per impietosire i fedeli.

Un film respingente, dove non ci sono personaggi positivi né simpatici: dal protagonista, che attraversa il film strillando con il suo ghigno da pazzo e gli occhi spiritati, a tutti gli altri. Ad ogni modo l'ho seguito con interesse, fino al drammatico finale, anche per la notevole ambientazione nel sud degli States, tra personaggi marginali e povera gente.

Visto nel dvd Sinister. 

12 settembre 2025

Tre per una grande rapina (Serge Leroy, 1973)

Cathy Rosier e Adolfo Celi.
 

Noir francese di buona fattura con Michel Constantin protagonista.

C'è un colpo da fare dietro pressione di un misterioso avvocato che ricatta i tre malviventi, ma in realtà questa rapina non è così rilevante come il titolo italiano farebbe supporre. Ed è un bene, visto che personalmente non mi piace quando l'organizzazione e lo svolgimento del colpo prendono magari anche mezz'ora di trama.  

Storia classica, personaggi vivaci e la bella musica di Stelvio Cipriani in sottofondo: non si può chiedere obiettivamente di più. Non lo definirei un poliziesco vero e proprio, dato che la polizia si vede pochissimo.

L'antagonista è il grande Adolfo Celi, mentre la ragazza è l'incantevole Cathy Rosier, attrice meno che mediocre ma poco importa.

Visto nel dvd italiano Sinister. 

10 settembre 2025

Old (M. Night Shyamalan, 2021)

Sorpresa sorpresa.
 

Interessante thriller con venature horror scritto e diretto da Shyamalan.

Come molti film del regista indiano, parte da uno spunto estremamente affascinante. Qui abbiamo un gruppetto di turisti su una incantevole spiaggia isolata; dopo qualche ora, scoprono che in quel luogo il tempo passa molto più velocemente del normale, e sembra non ci sia modo di fuggire, tanto che i morti iniziano ad accumularsi in modo inquietante.

Buon film, che si mantiene curioso ed interessante fino al termine. Certo, la definizione dei personaggi è abbastanza elementare, e i dialoghi restano il tallone d'achille dello Shyamalan sceneggiatore. Ma la storia ha una potenza tale che regge da sola, a mio parere.

Qualche inutile effetto visivo avrebbe potuto essere evitato; il film comunque non indulge troppo in scene splatter. Il tema dello sviluppo sessuale dei bambini, che diventano adolescenti in poche ore, è trattato ovviamente con estrema cautela, senza però venire rimosso: è già qualcosa.

Visto nel dvd italiano.

09 settembre 2025

Broadway Danny Rose (Woody Allen, 1984)

Allen con Nick Apollo Forte.
 

Divertente commedia dal retrogusto amaro diretta da Allen nel suo periodo d'oro.

Girata nel bellissimo bianco e nero di Gordon Willis, racconta la storia di Danny Rose, un agente che rappresenta artisti di mezza tacca. L'uomo però ha un asso nella manica: il cantante Lou Canova, pronto ad una gloriosa rentrée.

Ottimo film, che non rivedevo da tempo. Non dei più comici del regista, ma sempre di alto livello. La sequenza della festa di italo-americani nella villa nel New Jersey è molto felliniana, e ricorda cose analoghe già viste nel precedente Stardust Memories.

Mia Farrow se la cava benone in un ruolo all'apparenza non molto adatto a lei, mentre Nick Apollo Forte è praticamente nei panni di sé stesso. Finale aperto alla speranza, ma il tono generale è dolceamaro.

Visto in una ottima copia rimediata fortunosamente. 

07 settembre 2025

Voglia di tenerezza (James L. Brooks, 1984)

Madre e figlia si confidano.
 

Grande successo hollywoodiano anni Ottanta, che vinse ben 5 premi Oscar e tutti nelle categorie principali.

Un buon film. Racconta la storia di Debra Winger, concentrandosi in particolare sul complesso rapporto con sua madre Shirley MacLaine. C'è un apprezzabile realismo nella descrizione dei rapporti tra i personaggi, e le interpretazioni sono tutte di primissimo livello, cosa che aiuta non poco.

E poi c'è Jack Nicholson, che ha un ruolo secondario ma che ruba la scena a tutti quando appare, regalando anche qualche risata in un film complessivamente abbastanza cupo, e con un finale altamente drammatico.

Visto nel bluray italiano.

Volonté - L'uomo dai mille volti (Francesco Zippel, 2024)

Un'immagine promozionale.
 

Documentario Rai su Gian Maria Volonté, forse il miglior attore italiano di cinema degli ultimi 60 anni.

Abbastanza interessante, soprattutto grazie agli interventi della figlia Giovanna. Alquanto inutili, a mio parere, le interviste ad attori come Valeria Golino, Fabrizio Gifuni e Pierfrancesco Favino: bravi professionisti, nessuno lo nega, ma che c'entrano con Volonté?

Il titolo, curiosamente, riprende quasi alla lettera quello di un altro documentario che vidi molto tempo fa e dedicato al grande Lon Chaney.

Visto su RaiPlay. 

04 settembre 2025

The Lincoln Lawyer (Brad Furman, 2011)

La bella Marisa Tomei.
 

Legal thriller che avevo già visto dieci anni fa e totalmente rimosso: credo quindi che mi toccherà affrontarlo di nuovo intorno al 2035, sempre se ci arrivo.

Matthew McConaughey è il classico avvocato spregiudicato e maneggione, che un giorno si trova a difendere il ricco rampollo di una famiglia-bene della città dall'accusa di aggressione ad una prostituta. L'uomo non sente puzza di bruciato, quantomeno all'inizio; ben presto però salteranno fuori dettagli in grado di cambiare tutte le carte in tavola.

In generale la confezione è di buon livello, con personaggi fortemente stereotipati. Il cast è valido, e le facce giuste: Marisa Tomei è splendida anche a 47 anni suonati. Tra i lati negativi c'è la musica, orribile, ma la storia offre qualche svolta inaspettata, anche se non c'è niente che possa emozionare. Si tratta insomma di un prodotto di puro intrattenimento.

Visto nel dvd italiano. 

02 settembre 2025

Mister Hula Hoop (Joel ed Ethan Coen, 1994)

Tim Robbins e la sua idea.
 

Bella commedia dei fratelli Coen che ho rivisto volentieri.

Film che mi è sempre piaciuto molto, nonostante sia stato un grosso flop al botteghino. Molto curato a livello visivo e scenografico, è divertente ed ottimamante recitato, con dialoghi spesso a mitraglia come nelle commedie sofisticate della Hollywood anni Trenta.

Nel cast appaiono continuamente volti noti in ruoli minori, compreso Steve Buscemi, che proprio non ricordavo. Paul Newman (doppiato da Peppino Rinaldi) se la cava bene in un ruolo che forse non gli era molto congeniale.

Rivisto dopo anni in una ottima copia rimediata fortunosamente. 

01 settembre 2025

Mosca a New York (Paul Mazursky, 1984)

Un momento romantico tra i due amanti.
 

Robin Williams è un sassofonista russo che arriva a New York con il circo di Mosca. Stanco delle privazioni del suo paese, decide di chiedere asilo politico e restare negli States.

Filmetto curioso, ma irrisolto. Williams è davvero bravissimo, ma Mazursky esagera nel descrivere la vita a Mosca come un inferno, e non ha la mano leggera nemmeno nel finale nella tavola calda, che sembra quasi uscito da un film di Frank Capra di 40 anni prima, ma senza lo stesso fascino.

Ad ogni modo la pellicola ha i suoi pregi, specialmente nella descrizione del rapporto tra Williams e Conchita Alonso, che nel film è una ragazza italiana originaria di Càsoli (!); il resto è ampiamente dimenticabile.

Visto in una ottima copia di origine incerta, in inglese (e russo) con sottotitoli, che mi ha consentito di evitare lo strazio del doppiaggio italiano.

L'importante è non farsi notare (Romolo Guerrieri, 1979)

Lo sbarco delle Sorelle Bandiera.   Coraggioso quanto scriteriato tentativo di lanciare al cinema Le sorelle Bandiera, il trio di travestiti...