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Lo psichiatra e il suo Fiat 132.
Bel dramma con venature thriller coprodotto tra Francia e Italia.
Girato a Bormio e dintorni, vede Agostina Belli nei panni di una madre che non si dà pace per la recente morte del figlio. Finché un giorno non spunta un altro bambino, il misterioso Nino, che riempe il suo vuoto e la fa stare meglio. Il problema è che nessuno riesce mai ad incontrare questo Nino tranne lei, tanto che il marito (Satta Flores) inizia a pensare che la donna abbia la traveggole.
Molti i pregi: la suggestiva ambientazione invernale, le belle musiche del maestro Cipriani e persino la prova di Agostina Belli, raramente così intensa e credibile. Forse il finale è un po' forzato, ma non mi è dispiaciuto nemmeno quello.
Tra i luoghi visibili nel film spicca la chiesa dei santi Gervasio e Protasio di piazza Cavour, a Bormio:
Visto in una ottima copia rimediata fortunosamente.
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