10 dicembre 2025

Enfantasme (Sergio Gobbi, 1978)

Lo psichiatra e il suo Fiat 132.
 

Bel dramma con venature thriller coprodotto tra Francia e Italia.

Girato a Bormio e dintorni, vede Agostina Belli nei panni di una madre che non si dà pace per la recente morte del figlio. Finché un giorno non spunta un altro bambino, il misterioso Nino, che riempe il suo vuoto e la fa stare meglio. Il problema è che nessuno riesce mai ad incontrare questo Nino tranne lei, tanto che il marito (Satta Flores) inizia a pensare che la donna abbia la traveggole.

Molti i pregi: la suggestiva ambientazione invernale, le belle musiche del maestro Cipriani e persino la prova di Agostina Belli, raramente così intensa e credibile. Forse il finale è un po' forzato, ma non mi è dispiaciuto nemmeno quello.

Tra i luoghi visibili nel film spicca la chiesa dei santi Gervasio e Protasio di piazza Cavour, a Bormio:

 

Visto in una ottima copia rimediata fortunosamente. 

 

07 dicembre 2025

Papillon (Michael Noer, 2017)

L'arrivo all'Isola del Diavolo.
 

Inevitabile remake del capolavoro del 1973 diretto da Franklin J. Schaffner.

Discreto film, che non di distanzia molto dall'originale nello sviluppo della storia. Che oltretutto non spiega granché, contando sul fatto che il pubblico abbia già presente la vicenda, quantomeno per sommi capi.

Anche se tecnicamente è un prodotto valido, quello che purtroppo manca in modo pesante è il pathos, o se vogliamo l'emozione. I due protagonisti restano figure di poco spessore, nonostante la buona prova di Rami Malek nel rendere il suo Degas.

Visto in una ottima copia rimediata fortunosamente. 

06 dicembre 2025

Il bigamo (Luciano Emmer, 1955)

La bizzarra vettura di Mastroianni.
 

Commedia di costume diretta da Luciano Emmer.

Mastroianni è un agente di commercio che viene accusato di bigamia, e così finisce dietro le sbarre. L'uomo grida la sua innocenza, ma per il sistema giuridico italiano sembra più conveniente dichiararsi colpevole, anche quando non lo si è. Il film giunge al sospirato lieto fine, ma non si può scordare che il buon Marcello si è fatto qualche mese di villeggiatura a spese dello Stato senza aver fatto assolutamente nulla.

Buon film, forse a tratti un po' chiassoso, ma con un cast spettacolare anche nei ruoli di supporto. Oltre alle due mogli (Giovanna Ralli e Franca Valeri), ci sono un grandissimo Memmo Carotenuto, Marisa Merlini, Guglielmo Inglese e addirittura Salvo Randone. Poi c'è De Sica, eccellente nei panni di un principe del foro truffaldino; sentirlo parlare di bigamia fa un certo effetto, vista la sua vita privata di quel tempo, divisa tra Giuditta Rissone e Maria Mercader.

Visto in una ottima copia di origine incerta. 

02 dicembre 2025

Il cappio (Wojciech Has, 1958)

La solitudine di Kuba.
 

Film polacco che mi era ignoto fino a pochi giorni fa.

24 ore nella vita di Kuba, un alcolizzato cronico in procinto di iniziare un percorso di recupero, in ospedale, per smettere finalmente di bere. Per fare questo, però, deve attendere il ritorno dal lavoro della sua fidanzata, alle 18. E sono soltanto le otto del mattino. Come resistere per tutto questo tempo alla tentazione di farsi un bicchierino?

Bel film, che ricorda a tratti Giorni perduti di Billy Wilder. Il protagonista è molto bravo: fa quasi impressione il modo in cui cambia faccia dopo aver bevuto qualche vodka al bar.

Film molto cupo, com'è facile intuire. "Se è possibile tornare a qualcosa, tornerò a vivere" dice a un certo punto Kuba: gran bella frase. Fotografia eccellente, regìa ottima soprattutto considerando che si tratta del primo lavoro di finzione del regista, tale Wojciech Has, che qui da noi è un illustre sconosciuto anche perché molti dei suoi film - questo incluso - non furono distribuiti in sala. 

Il film mantiene una discreta vitalità fino al triste finale, che il titolo già anticipa in modo evidente.

Visto su RaiPlay, in polacco con sottotitoli in italiano. 

30 novembre 2025

L'armata Brancaleone (Mario Monicelli, 1966)

Brancaleone ingabbiato.
 

Storico titolo della commedia all'italiana che riscosse un enorme successo di critica e pubblico.

Lo vidi in vhs circa 25 anni fa e non mi fece una grande impressione: rivisto oggi mi è sembrato ottimo. Rapsodico, forse un pochino lungo, è comunque un film invecchiato bene. Ambientazione e musiche sono eccellenti, così come il cast con Vittorio Gassman nel ruolo principale. La storia procede accumulando avventurette e situazioni fondamentalmente scollegate tra loro, ma il film mantiene un discreto ritmo.

Si ride, ma più spesso si ammira la bellezza di paesaggi e costumi. Tra gli attori primeggia a mio parere Enrico Maria Salerno, straordinariamente sopra le righe nei panni di un monaco dalla vocetta squillante: la sequenza del cavalcone è la cosa più spassosa della pellicola. Da citare il bravo Carlo Pisacane, quasi ottantenne al tempo delle riprese, oltre alla meravigliosa Catherine Spaak, qui ventenne, che si concede anche un mezzo nudo coperto dalla vegetazione sul lago. Applausi.

Visto in una ottima copia di origine incerta. 

27 novembre 2025

Un caso di coscienza (Giovanni Grimaldi, 1970)

Il gruppo dei sospettati riunito.
 

Commedia vagamente satirica col bravo Lando Buzzanca protagonista.

Quasi interamente ambientata nell'immaginario borgo siciliano di Maddà, vede il solito gruppo di notabili che cerca di scoprire chi sia il cornuto del paese, di cui si parla in una lettera pubblicata da una rivista per signore. Gelosie e sospetti iniziano ben presto a rovinare la vita di quasi tutti, fino al drammatico finale.

Già dal titolo si capisce che siamo abbastanza lontani dalle farse scatenate che Buzzanca girava in quegli anni. Il testo poi è tratto addirittura da Sciascia, e la cosa si sente, quantomeno a livello di impianto teorico. Certo, la regìa di Grimaldi non è il massimo, e il film è spesso troppo lento. Discreto il cast, in cui spicca il grande Saro Urzì, oltre a un Michele Abruzzo oscenamente parrucchinato. C'è anche Elio Zamuto, qui al suo esordio nel cinema.

Vsito in una copia di origine ignota, forse vhs. 

24 novembre 2025

Bella addormentata (Marco Bellocchio, 2012)

Tognazzi e Riondino nel buio.
 

Film di Bellocchio sul caso di Eluana Englaro, sul quale vennero versati i proverbiali fiumi di inchiostro.

L'ho interrotto dopo un'ora, ed è la seconda volta che mi accade con un film del regista emiliano. L'inizio è faticoso: si salta continuamente di qua e di là, con delle inutili didascalie che dovrebbero aiutare lo spettatore ad orientarsi. La narrazione procede su tre binari, uno dei quali narra la ridicola storiella d'amore tra due ragazzi, che non si capisce bene cosa c'entri col resto del film.

E poi diciamolo apertamente: chi, sano di mente, si potrebbe innamorare di colpo, in 10 secondi, di Alba Rohrwacher? Ma è solo uno dei tanti punti deboli di un film debole di suo, tra attori inadeguati, personaggi risibili (Pipino, il fratello minore pazzoide), dialoghi che suonano falsi e la fotografia scura, a tratti inguardabile di Daniele Ciprì.

Bellocchio avrebbe voluto raccontare la follia dei nostri tempi, fin dall'inizio, tutto giocato sul modo in cui i mass media trattarono il caso Englaro. Ma ha messo troppa carne al fuoco, e non è riuscito a controllare il film in modo rigoroso come sarebbe stato necessario. Invece di un grande affresco sull'Italia contemporanea è venuto fuori il solito filmetto, che ovviamente ha strappato applausi a buona parte della nostra servile critica cinematografica.

Nel cast, niente da eccepire sui bravi Toni Servillo e Roberto Herlitzka. C'è anche il mitico Gigio Morra, tra l'altro.

Visto nel dvd italiano 01. 

21 novembre 2025

Un dramma borghese (Florestano Vancini, 1979)

La giovane protagonista.
 

Torbido dramma tratto da un romanzo di Guido Morselli pubblicato postumo.

Franco Nero è uno scrittore che decide di passare un periodo di vacanza con la figlia 15enne (Lara Wendel, 14 anni al tempo delle riprese). I due quasi non si conoscono, dato che lei è sempre stata in un collegio di suore. Tra padre e figlia si sviluppa un rapporto prima strano, quindi morboso e infine al limite dell'incesto: l'inatteso arrivo di Dalila Di Lazzaro farà salire ulteriormente la tensione.

Film cupo e lolitesco, quasi tutto girato in un albergo sul lago di Como e molto dialogato. Nero funziona bene, mentre la Wendel si concede all'obiettivo come in Italia era possibile soltanto a fine anni Settanta, per una quattordicenne.

Visto in un'ottima copia di origine ignota. 

19 novembre 2025

Vacanze a Natale (Robert Siodmak, 1944)

Brutte notizie in arrivo.
 

Incongruo titolo da commedia per questo fosco dramma sentimentale con venature noir.

Tutto narrato a colpi di flashback, racconta la storia di Deanna Durbin, che ha il maritino in prigione per omicidio da un paio d'anni. Lei lo ama ancora, ma lui cova del rancore, per qualche motivo. Così l'uomo evade e la va a trovare: finale tragico.

Film non molto riuscito, nonostante la regìa elegante di Siodmak. La Durbin è deliziosa, ma Gene Kelly è fuori parte e la struttura a salti temporali non aiuta.

Visto nel dvd italiano Sinister. 

 

17 novembre 2025

Il racconto del Vajont (Marco Paolini, 1997)

Paolini e la sua lavagna.
 

Spettacolo teatrale trasmesso in diretta televisiva dalla Rai il 9 ottobre 1997, a 34 anni esatti dal disastro del Vajont.

Lungo e dettagliato, offre anche qualche non disprezzabile tocco leggero, specialmente nella prima parte. La narrazione poi cresce di intensità quando ci si avvicina a quel giorno maledetto, quando una frana di dimensioni ciclopiche venne giù dal monte Toc e causò circa duemila morti nei paesi intorno alla diga, accanendosi in particolare su Longarone.

Ogni tanto si vede qualche immagine di repertorio, che dà ulteriore forza al testo, e Paolini ha una grossa lavagna dietro di sé, che peraltro utilizza poco. L'attore qui è riuscito in qualcosa di molto difficile, e gli vanno riconosciuti i suoi meriti: il finale poi emoziona davvero tanto, anche sapendo già quello che stava per succedere.

Visto su YouTube. 

 

Enfantasme (Sergio Gobbi, 1978)

Lo psichiatra e il suo Fiat 132.   Bel dramma con venature thriller coprodotto tra Francia e Italia. Girato a Bormio e dintorni, vede Agosti...