16 settembre 2024

Pink Floyd - The Wall (Alan Parker, 1982)

Il giovane Pink a scuola.

Film musicale basato sull'omonimo, storico album dei Pink Floyd.

Non lo rivedevo da oltre 20 anni. Avendolo sempre seguito senza sottotitoli, da una videocassetta inglese, mi ero perso diverse cose, ma il senso generale dell'opera arriva comunque in modo chiaro anche solo grazie alle immagini. Non è poco, direi.

Il film procede un po' a sbalzi: ci sono parti notevoli, soprattutto quelle relative all'infanzia di Pink, e altre meno centrate. Regìa e fotografia comunque sono sempre di altissimo livello, e sulla musica c'è poco da dire senza essere banali. Poi ci sono le spettacolari sequenze animate, opera di Gerald Scarfe: forse la cosa migliore in assoluto.

Un film molto cupo, a tratti addirittura inquietante come nelle scene con Bob Geldof nazista con le sopracciglia depilate.

Rivisto dopo una vita nel doppio dvd Sinister appena uscito.

Drunk in Public (David J. Sperling, 2012)

Il manifesto del film.

Documentario che narra la storia di Mark David Allen, un senzatetto alcolizzato di Newport Beach, California.

L'uomo viene arrestato continuamente per ubriachezza, anche più volte nella stessa giornata. Uno degli agenti di polizia della città diventa in qualche modo suo amico, e inizia a filmarlo mettendo insieme i pezzi della sua storia. Col passare del tempo, Allen accumula centinaia di arresti e moltissimi ricoveri d'urgenza in ospedale, nonché qualche vano tentativo di disintossicazione.

In sostanza si assiste all'inarrestabile caduta nel baratro di un ubriacone, che oltretutto aveva quasi certamente danni cerebrali dovuti a un incidente stradale avvenuto quand'era ragazzo. Il film è un bel pugno nello stomaco: sull'argomento è probabilmente quello che mi ha colpito di più.

Il documentario termina con il 49enne Allen che vive ancora per strada, tra un arresto e l'altro, in condizioni miserabili: l'uomo è morto meno di un anno dopo l'uscita del film.

Rivisto dopo 10 anni, sempre in inglese, sul sito archive.org.

13 settembre 2024

Una voce una chitarra un po' di luna (Giacomo Gentilomo, 1956)

Teddy Reno a colloquio con il prete del carcere.

Vivace melodramma diretto dall'ottimo Gentilomo.

Teddy Reno è un pianista sposato con una bella sciantosa, Gaby André, che lo tradisce senza ritegno e un giorno cerca persino di farlo fuori per potersela poi spassare col suo amante, il viscido Riccardo Garrone nel suo ruolo di sempre. Reno sopravvive all'incidente, ma ha le mani fratturate e non potrà mai più suonare il piano. Grosso problema, perché ora l'uomo è da solo e con una figlia da mantenere, dato che la moglie è sparita. Oltretutto l'anziana madre è molto malata: servirebbero delle costose medicine, ma dove trovare i soldi? L'uomo tenta così un furto, e viene arrestato dopo dieci secondi. Per riassumere: lui in galera, la figlia in orfanotrofio, la madre muore.

La sagra dell'ottimismo riserva ulteriori capitoli nella seconda parte. Teddy Reno scopre di saper anche cantare (!) e in un batter d'occhio inizia a spopolare nei teatri di tutta Italia. Poi si innamora di una bella dirigente della televisione (Valeria Moriconi) e si trasferisce a Milano, dove si imbatte nella cara mogliettina, che ora si prostituisce ed è in fin di vita. Inevitabile la sequenza sul letto di morte, con la donna che ritrova la sua bambina, ormai cresciuta e che non la riconosce nemmeno più: funerale in vista.

Film gradevolissimo, se si apprezza il genere. Certo, Teddy Reno (oggi vispo novantottenne) è uno stoccafisso micidiale, ma la voce di Pino Locchi mette a posto le cose. Tra l'altro Locchi doppia anche un collega d'ufficio della Moriconi, cosa che crea una certa confusione in un paio di sequenze nelle quali i due attori dialogano tra loro. Nel cast secondario spicca il simpatico Pietro De Vico, il classico amico macchiettistico che strappa qualche risata e funge da provvidenziale braccio destro del protagonista.

Visto nella ottima copia trasmessa di recente (in prima tv, scrivono) su Rete 4.

11 settembre 2024

Criminali da strapazzo (Woody Allen, 2000)

Gli sgargianti costumi dei protagonisti.

Commedia leggera di Woody Allen.

Ricordo di aver visto il film (in inglese) al Festival di Venezia del 2000, dove fu presentato fuori concorso, e poi mai più fino a ieri sera. 

Film discreto, non una delle sue cose migliori a mio parere. La prima mezz'ora vede Allen e i suoi soci tentare una improbabile rapina a una banca, mentre l'ultima parte cambia linea narrativa e diventa meno slapstick, e forse anche più prevedibile.

La regìa è classicamente alleniana: lunghi piani sequenza, musica jazz in sottofondo e così via. Si ride poco, e soprattutto grazie a Tracey Ullman, che ha molte delle battute migliori. C'è anche Hugh Grant, cosa che non rammentavo affatto.

Rivisto nel basico dvd italiano.

Sully (Clint Eastwood, 2016)

Una immagine promozionale del film.

Tom Hanks pilota d'aerei in quest'opera del vecchio Eastwood, tratta da un episodio realmente accaduto il 15 gennaio 2009.

In due parole, un Airbus con 155 persone a bordo venne investito da un congruo numero di oche canadesi in fase di decollo, e perse entrambi i motori. Il capitano Sullenberger decise quindi di tentare l'ammaraggio sul gelido fiume Hudson, riuscendo così a salvare la vita a tutti quanti.

Buon film, che avevo già visto nel 2017. Niente di clamoroso, ma scorre molto bene: cinema d'altri tempi, nel senso migliore del termine. Impressionanti gli incubi di Sully, nei quali il suo aereo si schianta nel bel mezzo di Manhattan. Qualche momento ripetitivo durante l'udienza finale, ma ci può stare. Ottimi Hanks e Eckhart, mentre la bella Laura Linney ha un ruolo secondario e di maniera.

Visto nel bluray italiano.

04 settembre 2024

Fatherland - Delitto di stato (Christopher Menaul, 1994)

Un ormai canuto zio Adolfo.

Film per la televisione con Rutger Hauer.

E se i nazisti avessero vinto la guerra? Chi non se lo è chiesto almeno una volta... Questo film è tratto proprio da un romanzo ucronico che narra una vicenda ambientata nella Berlino del 1964. Una Berlino ancora saldamente in mano a Hitler e compagni, ora alleati con gli Stati Uniti.

Non so nemmeno perché ho iniziato a vederlo: credevo fosse tutt'altra cosa, e mi sono fatto intrigare dallo spunto, indubbiamente sfizioso. Ho abbandonato comunque dopo una quarantina di minuti: film fiacco, televisivo, una sorta di giallo che non avvince.

Visto in una copia rimediata fortunosamente.

K2 - Sogno e destino (Kurt Diemberger, 1989)

Diemberger e le sue dita parzialmente amputate.

Buon documentario sulla terribile estate del 1986 sul K2, quando ben tredici persone morirono nel giro di poche settimane.

Non si trattò di una spedizione unica, ma di diverse cordate che si trovarono a convivere nei vari campi base allestiti verso la cima. Kurt Diemberger, regista del film e noto alpinista, aveva già 54 anni (ne ha 92 oggi), e fu uno dei pochi a tornare vivo da quella esperienza, anche se il congelamento gli costò diverse falangi di mani e piedi.

Il documentario è bello: breve (solo 60 minuti) e con immagini suggestive. Non mancano alcuni momenti emozionanti, come quando si sente la voce di Renato Casarotto che parla via radio con sua moglie: Casarotto morirà pochi giorni dopo, rientrando dal suo tentativo di ascesa, inghiottito da un crepaccio.

L'unico limite del film è che Diemberger ha voluto doppiare anche la versione italiana: l'uomo conosce benissimo la nostra lingua, ma ha un pesante accento tedesco che rende l'ascolto non particolarmente piacevole, a mio gusto personale.

Visto nel dvd italiano uscito in allegato a La Gazzetta dello Sport nel 2012.

Pink Floyd - The Wall (Alan Parker, 1982)

Il giovane Pink a scuola. Film musicale basato sull'omonimo, storico album dei Pink Floyd. Non lo rivedevo da oltre 20 anni. Avendolo se...