30 giugno 2025

Cheri-Bibi, il forzato della Guiana (Marcello Pagliero, 1955)

La contessa e Cheri-Bibi.
 

Fantastica scoperta di un filmone che non avevo mai nemmeno sentito nominare fino a pochi giorni fa.

Coproduzione italo-francese, vede un cast perlopiù nostrano, anche se il protagonista Jean Richard, che ha un doppio ruolo, è francese. Il film è folle, fantasioso e divertente: una sorta di fumettone che avvince nella sua completa illogicità. Bellissima soprattutto la prima mezz'ora sulla nave che sta portando i forzati alla Cayenna, e sulla quale avviene un violento ammutinamento.

Nel cast Memmo Carotenuto, Nino Vingelli ed Erminio Spalla, ex pugile milanese che si diede al cinema a fine carriera agonistica. 

Succede ancora di tutto e di più nella seconda parte, compreso un trapianto di faccia (!) tra il forzato Cheri-Bibi e un marchese capitato sulla nave per caso, il tutto ad opera del mad doctor Arnoldo Foà. Incredibile. Film comunque da approfondire assolutamente, anche perché sono quasi certo che la versione francese sia diversa da quella italiana.

Visto nella copia trasmessa da Iris, che secondo me ha qualche taglio e un leggero fuori sincrono in diversi punti.

28 giugno 2025

Totò sceicco (Mario Mattoli, 1950)

Tieri e Totò nel deserto.
 

Altro titolo di Totò recuperato.

Filmetto simpatico, anche se la comicità di Totò è ancora troppo legata ai suoi schemi teatrali, ed è fatalmente un po' invecchiata. La storia è delirante, con Totò e Aroldo Tieri che vanno a combattere nel deserto, schierati su fronti opposti, a causa di un equivoco.

Belli i duetti con Tieri ed Arnoldo Foà, che appare in poche sequenze. Tutta l'ultima parte nel regno di Atlantide (!) però è troppo caotica. Si ridacchia qua e là, ad ogni modo.

Visto in una ottima copia rimediata fortunosamente.

27 giugno 2025

Sì Virginia, Babbo Natale esiste (Charles Jarrott, 1991)

Il vecchio Charlie alla scrivania.
 

Film natalizio per famiglie con Charles Bronson protagonista.

Girato per la tv, è un buon prodotto, non eccessivamente sdolcinato, quantomeno prima del finale. Ambientato a fine Ottocento, ha un'atmosfera molto dickensiana. In sostanza ci sono due linee narrative che procedono parallele, e fino a metà film non è chiaro il collegamento tra le due storie. Bronson interpreta un giornalista alcolizzato in crisi per la recente morte di moglie e figlioletta; fa una certa impressione non vederlo sparare a nessuno, anche se a un certo punto non resiste e stende un suo collega con un cazzottone, per la nostra gioia.

La storia è una favola, e come tale va presa: non mancano tocchi drammatici, comunque. Nel cast, oltre a Ed Asner nei panni del burbero direttore del giornale, c'è anche il nostro Massimo Bonetti, finito lì chissà per quale strano caso.

Dialogo top tra Asner e Bronson: "Frank, anche tu sei stato bambino, una volta". "Sì, e mi ci sono voluti anni per uscirne".

Visto nel dvd italiano, che ha un doppiaggio spesso imbarazzante dei personaggi minori.

25 giugno 2025

L'uomo che sfidò l'organizzazione (Sergio Grieco, 1975)

Ross capisce di essere stato fregato.
 

Loffio poliziesco con troppi difetti per essere salvato.

La storia non coinvolge, piena di lungaggini ed ingenuità (un miliardo di lire di droga nascosto in una cintura che peserà un etto e mezzo?). Il protagonista Howard Ross poi è debole, anche se il doppiaggio di Pino Locchi lo aiuta a non naufragare del tutto. Ma ad affossare completamente l'operazione sono i tocchi umoristici nei dialoghi: qualcosa di agghiacciante.

Lati positivi? La colonna sonora di Luis Bacalov, degna di miglior sorte, e il lungo inseguimento finale tra due auto e un elicottero, opera dell'equipe di Remy Julienne.

Visto in un rip del recente bluray Cineploit. 

23 giugno 2025

47 morto che parla (Carlo Ludovico Bragaglia, 1950)

La Pampanini con Totò.
 

Vecchio film di Totò che non avevo mai visto.

Divertente, soprattutto nella prima metà. Il comico napoletano interpreta un avarissimo barone che nasconde una cassetta piena di oro e gioielli, metà dei quali sarebbero destinati teoricamente al Comune per la costruzione di una scuola. I notabili del paese escogitano così un complicato piano per far confessare al barone dove tenga nascosto questo tesoro.

La struttura è teatrale, ma il film è diretto comunque con un certo respiro cinematografico da Bragaglia. Originale - anche se un po' tirata per le lunghe - la sequenza di Totò all'inferno, che in realtà pare fosse una solfatara di Pozzuoli.

Visto in una ottima copia rimediata fortunosamente. 

21 giugno 2025

L'immorale (Pietro Germi, 1967)

Tognazzi e la Sandrelli.
 

Ugo Tognazzi in quest'opera di Germi oggi pressoché dimenticata.

Il protagonista è un tipo particolare, nell'Italia di metà anni Sessanta: ha infatti due famiglie e sta per metterne su addirittura una terza. Tre donne e sei figli complessivi, che in qualche modo l'uomo riesce a mantenere senza problemi.

La storia viene narrata quasi interamente in flashback, con il protagonista che parla con un prete (Gigi Ballista), il quale rimane allibito. Finale abbastanza prevedibile, con Tognazzi che non regge più allo stress e ci resta secco. Amen.

Buon film. La materia viene trattata con leggerezza ma senza umorismo: a differenza del precedente Signore & signori, qui non si ride mai. Buon senso del ritmo, regìa impeccabile e la consueta scelta delle facce giuste anche per i ruoli minori. Stupisce, in particolare, l'aver preso una specie di sosia di Ricky Tognazzi per il ruolo del figlio diciassettenne, che tra l'altro si chiama proprio Riccardo anche nel film.

Fin troppo palesi i rimandi alla situazione famigliare di Vittorio De Sica, che penso non avrà apprezzato molto.

Visto in una pessima registrazione da Raiuno, che avrà almeno 35 anni. 

19 giugno 2025

Tognazzi. La voglia matta di vivere (Ricky Tognazzi, 2022)

Un'immagine promozionale.
 

Documentario su Ugo Tognazzi diretto dal figlio Ricky.

Appaiono anche gli altri tre figli, oltre a un discreto numero di attori, registi e gente del cinema. Niente di particolare, ma è sempre gradevole approfondire la figura di questo straordinario personaggio.

Non mancano un paio di sfondoni francamente evitabili, come chiamare Alessandro lo sceneggiatore Leo Benvenuti ed inserire La proprietà non è più un furto tra le 5 pellicole dirette da Tognazzi. Vabbè.

Visto su Raiplay. 

13 giugno 2025

Una pelliccia di visone (Glauco Pellegrini, 1956)

Monica Vitti, allora 24enne. 
 

Modesta commedia nobilitata da un cast di prim'ordine, come spesso accadeva a quel tempo.

Giovanna Ralli è una semplice commessa che risparmia lira su lira per mettere su casa col maritino, Roberto Risso. Quando vince una pelliccia ad un concorso, esce completamente di testa ed inizia a comportarsi come se avesse i milioni in banca. Ovviamente finirà col rinsavire, per sua fortuna.

Il tema, quasi zavattiniano, avrebbe meritato un diverso approccio, e una regìa più efficace. Invece il film stanca molto presto, nonostante la presenza del simpatico Turi Pandolfini. Paolo Stoppa e Franco Fabrizi interpretano i loro classici personaggi, mentre Tina Pica - per qualche strano motivo - è doppiata: sacrilegio.

Giovanna Ralli se la cava, ma il suo personaggio è davvero antipatico. Particina per una giovane Monica Vitti, qui ancora senza quel biondo platino che porterà per decenni.

Visto nel dvd italiano RHV.

Un genio, due compari, un pollo (Damiano Damiani, 1975)

Hill sul set.
 

Tardo spaghetti western prodotto da Sergio Leone e diretto da Damiani.

Ho retto mezz'ora. Sarà perché non ho mai amato particolarmente Terence Hill, soprattutto quando non era accoppiato a Bud Spencer, ma mi sono annoiato molto presto. Certo l'inizio è suggestivo, anche perché - scrivono i bene informati - fu diretto da Leone. Ad ogni modo il film prende poi una piega leggera, quasi comicarola, che personalmente non ho mai sopportato. C'è anche Klaus Kinski, oltre alla divina Miou-Miou. Chissà.

Visto in una ottima copia rimediata fortunosamente. 

12 giugno 2025

Gioventù perduta (Pietro Germi, 1948)

Carla Del Poggio con Girotti.
 

Seconda opera di Germi, uno dei registi italiani che preferisco.

Si tratta di un poliziesco che si concentra più sulla descrizione dei personaggi (e sui loro rapporti) che non sull'indagine in sé. Il cattivo è Jacques Sernas, molto adatto al ruolo anche se la sua monoespressività non è il massimo della vita. Molto meglio Massimo Girotti e la bella Carla Del Poggio.

La vicenda gialla è abbastanza ingenua: basti vedere l'espediente dell'accendino con tanto di iniziali dell'assassino dimenticato sulla scena del crimine per darne un'idea. Ma il film funziona comunque bene, nonostante questi dettagli.

Rivisto, dopo anni, nell'ottimo bluray francese della Tamasa. 

05 giugno 2025

Domani mi sposo (Francesco Massaro, 1984)

Calà e la Ferrari all'altare.
 

Scialba commedia con Jerry Calà che non avevo - credo - mai visto.

Raramente trasmesso in tv e tuttora misteriosamente assente nel circuito Home Video, racconta la storiella di Calà che sta per sposarsi con Isabella Ferrari ma prima va a letto con l'ex fidanzata Milly Carlucci, provocando una ovvia crisi.

Purtroppo non si ride mai, e l'audio in presa diretta non aiuta granché, anzi. Peccato, perché tutto sommato il film aveva qualche carta da giocare: l'insolita ambientazione mantovana, per dirne una. C'è anche Guido Nicheli, che non se la cava affatto male in quello che è probabilmente il suo ruolo più significativo nel cinema. Tremenda invece la colonna sonora di Detto Mariano.

Visto nell'ottima copia emersa recentemente per lo streaming. 

Elio Petri - Appunti su un autore (Federico Bacci, Nicola Guarneri e Stefano Leone, 2005)

Elio Petri.

Ottimo documentario su uno dei più grandi registi italiani della sua generazione, morto a soli 53 anni.

Bel materiale di repertorio e numerose interviste: avrei sinceramente evitato di sentire Marco Giusti, ma è una cosa mia, immagino. Molto interessante invece il contributo di Giovanna Cau e Jean Gili, quest'ultimo particolarmente esperto del cinema di Petri.

Visto nel dvd italiano. 

04 giugno 2025

Noi peccatori (Guido Brignone, 1953)

La Sanson mostra la sua devozione.
 

Fantastico dramma anni Cinquanta con la bella Yvonne Sanson, vera icona del genere.

Steve Barclay torna a Napoli dopo aver fatto la guerra e 5 anni di prigionia. Moralmente distrutto, ha perso la fede religiosa. Come se non bastasse, dopo un incidente nella fabbrica dove lavora rischia di perdere anche la vista, a meno di non sottoporsi ad una costosa operazione dall'esito incerto. Qui interviene la Sanson, che molla il suo lavoro da infermiera notturna per fare la sciantosa in un night club chiamato Il califfo in modo da racimolare il denaro necessario per il suo innamorato.

Ci sarebbero altre disgrazie da raccontare, ma lasciamo andare. A mio parere il film è bellissimo: originale, divertente e con un finalone da paura in chiesa davanti alla statua della Madonna di Pompei. C'è anche il grande Turi Pandolfini, purtroppo doppiato da Lauro Gazzolo: scelta balorda.

Visto nel dvd 01. 

Alien 2 - Sulla Terra (Ciro Ippolito, 1980)

Due speleologi nella grotta misteriosa.
 

Fanta-horror di serie Z scritto e diretto da Ciro Ippolito, qui al suo primo capolavoro.

Film obiettivamente atroce, ma che riesce in qualche modo a divertire. Certo, la logica latita alla grande e i primi 20 minuti lasciano perplesso anche lo spettatore più ben disposto. Eppure quando i protagonisti entrano nella grotta il film prende quota, diventando rozzamente spettacolare. C'è una discreta tensione, anche se i personaggi restano figurine e non si capisce quasi niente di quello che accade.

Costruito in modo cialtronesco e con abbondante utilizzo di materiale di repertorio, offre momenti splatter notevoli e un veloce nudo del tutto gratuito, tanto per avere qualcosa da infilare nel trailer.

Visto in una ottima copia derivata da bluray.

03 giugno 2025

Occhi senza luce (Flavio Calzavara, 1956)

Tajoli al microfono.
 

Dramma musicale con Luciano Tajoli.

Il protagonista è un cantante di successo, minato da una malattia che lo costringe a camminare a fatica. Un giorno si innamora di una bella ragazza cieca, e le paga la costosa operazione perché possa riottenere la vista, proprio come Chaplin in Luci della città. Quando lei può finalmente vedere, si trova davanti un uomo di cui non può davvero innamorarsi. Spunta il terzo incomodo, ovviamente: a quel punto Tajoli si fa da parte, ma arriverà un colpo di scena a rimetterlo in gioco a sorpresa.

Buon film, nella sua logica da fotoromanzo. Vivace e diretto con garbo: Calzavara ci sapeva fare, a mio parere. La parte comica è affidata all'ottimo Dante Maggio, mentre la sottotrama poliziesca lascia il tempo che trova. Chiaramente il film è pieno zeppo di canzoni, interpretate da Tajoli con la sua vocetta che negli anni Cinquanta, per qualche motivo, faceva furore.

La clinica in cui la ragazza viene operata è in realtà l'edificio di Cinecittà che ospita la direzione

 

Visto nell'ottima copia trasmessa di recente dalle reti del Biscione.

01 giugno 2025

Altri tempi - Zibaldone n. 1 (Alessandro Blasetti, 1952)

La Lollo e De Sica.
 

Storico titolo blasettiano che ancora non avevo recuperato.

Buon film, anche se troppo lungo. Molti segmenti hanno poco da dire, e le canzoni spezzano ulteriormente il ritmo. Oggi l'opera è nota soprattutto per l'episodio conclusivo, Il processo di Frine, che vede un meraviglioso Vittorio De Sica avvocato della maggiorata fisica Gina Lollobrigida. 

Il film comunque ha anche altre frecce al suo arco, a partire dall'episodio con Amedeo Nazzari ed Elisa Cegani, perfettamente costruito. In generale, comunque, la regìa di Blasetti è impeccabile: è il materiale che non è sempre di grande interesse, purtroppo.

Il Santuario di Caravaggio, che Andrea Checchi ed Alba Arnova vanno a visitare, è in realtà la più comoda chiesa di Santa Maria del Monte a Sutri, nel viterbese:

Visto nel dvd italiano.
 

L'importante è non farsi notare (Romolo Guerrieri, 1979)

Lo sbarco delle Sorelle Bandiera.   Coraggioso quanto scriteriato tentativo di lanciare al cinema Le sorelle Bandiera, il trio di travestiti...