30 maggio 2025

Accadde al penitenziario (Giorgio Bianchi, 1955)

4 dei protagonisti.
 

Commedia a sfondo carcerario con Aldo Fabrizi protagonista.

Fabrizi interpreta un burbero secondino dal cuore d'oro che deve gestire un eterogeneo gruppo di detenuti, tra i quali Peppino De Filippo, Walter Chiari e la coppia Billi-Riva. Non manca qualche flashback, anche per uscire dalle quattro mura in cui è ambientata gran parte della pellicola.

Divertente, pur nella sua struttura sostanzialmente fragile. Il segmento con Alberto Sordi è un vero pezzo di bravura dell'attore romano, anche se sembra inserito quasi a forza nel film. Da segnalare la bella musica di Nino Rota, oltre alla presenza di Nino Besozzi, ex divo del nostro cinema dei telefoni bianchi.

Visto nel dvd Surf Video. 

29 maggio 2025

L'arte di arrangiarsi (Luigi Zampa, 1954)

Albertone in pigiama.
 

Primo incontro tra Zampa e Sordi in questo film scritto da Vitaliano Brancati, che purtroppo morì prima della sua uscita.

Già visto (e totalmente rimosso) nel 2014, narra le vicissitudini di Sasà Scimone nel corso di ben 40 anni, dal 1913 al 1953. Il suo personaggio è classicamente sordiano: un gaglioffo pavido e viscido, sempre pronto ad approfittarsi della situazione. Dovrebbe essere siciliano, ma avendo scelto Sordi come protagonista la cosa si perde un po'.

Il film è discreto, ma mette troppa carne al fuoco, e la voce fuori campo dello stesso Sordi, seppur divertente, è eccessivamente didascalica ed invadente.

Rivisto nel dvd italiano.

28 maggio 2025

In nome del Papa Re (Luigi Magni, 1977)

Manfredi nei panni del monsignore.
 

Titolo storico di Gigi Magni, regista di cui ho visto poco o nulla sinora.

Ambientato nella Roma del 1869, è senza dubbio un bel film: molto scritto, girato quasi tutto in interni e con uno straordinario Nino Manfredi protagonista. L'attore, in pratica, regge tutto il film, specialmente grazie ai suoi duetti con Carlo Bagno. Danilo Mattei non mi ha mai convinto particolarmente, e anche qui mi è parso inadeguato. Il grande Salvo Randone, invece, ha purtroppo soltanto un paio di scene.

Visto in una ottima copia rimediata fortunosamente.

24 maggio 2025

Marty, vita di un timido (Delbert Mann, 1955)

Ernest Borgnine è Marty.
 

Tre Oscar più la Palma d'oro a Cannes per questo bel film con il grande Ernest Borgnine.

La storia è minimalista, e si concentra nello spazio di 48 ore. Marty è un macellaio italoamericano di 34 anni che fatica a relazionarsi con il gentil sesso. Quando finalmente conosce una ragazza che gli piace ed è interessata a lui, rischia di gettare tutto al vento per dar retta agli amici e alla madre. Ma per fortuna intuisce che l'occasione che gli è capitata è più unica che rara, e decide di non lasciarsela sfuggire.

Ottimo film, che affronta un tema doloroso quanto reale e con un pudore ammirevole. Ci sono tocchi notevoli nella rappresentazione delle piccole meschinità di certe persone, e le interpretazioni sono tutte di livello.

Visto nel dvd italiano.

23 maggio 2025

Cella 211 (Daniel Monzon, 2009)

I due protagonisti.
 

Action carcerario che parte da uno spunto molto originale.

Una guardia si trova chiusa in carcere per errore durante una violenta rivolta dei detenuti. L'uomo è al primo giorno di lavoro, e non è in divisa: ergo, nessuno lo conosce e può quindi fingersi uno dei prigionieri, per evitare guai. La cosa però gli sfugge lentamente di mano.

Se l'inizio è sfizioso, con il passare dei minuti il film accumula troppe scelte improbabili, che rendono tutta la seconda parte eccessiva. Peccato. Comunque una visione gradevole.

Visto nel dvd italiano.

Anni facili (Luigi Zampa, 1953)

Gino Buzzanca e Nino Taranto.
 

Notevole commedia di Zampa, scomparsa dai nostri palinsesti e tuttora inspiegabilmente assente in Home Video.

Nino Taranto è un professore liceale che dalla Sicilia viene trasferito a Roma, dove inizia ad occuparsi - come secondo lavoro - della licenza per un farmaco da immettere sul mercato. L'uomo infatti ha bisogno di denaro, fino al punto di accettare bustarelle per raccomandare dei ragazzi nella commissione di cui è membro.

Il film, che ebbe traversie censorie degne di approfondimento, è veramente bellissimo, uno dei migliori di Zampa. Amaro e senza speranza, ha un ritmo che non dà tregua ed offre anche momenti grotteschi molto divertenti, vedi l'adunata di ex fascisti. Taranto è bravissimo, e spiace constatare che il nostro cinema lo seppe utilizzare soltanto in film leggeri, spesso come spalla di Totò.

Nel cast sono da segnalare anche Billi e Riva, che hanno una scena a teatro meravigliosa, e il grande Turi Pandolfini.

Visto nella copia trasmessa da Canale 5 una trentina d'anni fa, visto che non c'è altro.

22 maggio 2025

Battaglie negli spazi stellari (Alfonso Brescia, 1978)

Volare, oh oh...
 

Conosciuto anche come Cosmo 2000, è un esempio di fantascienza dei poveri firmato Alfonso Brescia.

Il regista romano girò 5 di questi film nella seconda metà del 1977, sulla scia del successo mondiale di Guerre stellari, facendoli poi distribuire nei tre anni successivi. Io ho sempre subìto molto il fascino di questi filmetti sgangherati e poveristici, non saprei dire il perché.

Dialoghi folli, scenografie minimali, storie da fumetto e molta confusione: quest'ultima credo inevitabile, dovendo incastrare set, costumi ed attori da una storia all'altra, per poi sistemare tutto in qualche modo in sala di montaggio.

Qui abbiamo degli alieni cattivi che stanno per invadere la Terra, ma i nostri eroi verranno aiutati da due misteriose creature di un altro pianeta, una delle quali è un bizzarro bambino-cyborg. Non manca qualche venatura horror, con ovvi riferimenti a L'invasione degli ultracorpi. Tra i pregi del film, l'ipnotica musica elettronica del maestro Marcello Giombini, in arte Pluto Kennedy.

Rivisto nel pregevole bluray tedesco Mediacs.

21 maggio 2025

Lo scocciatore (Giorgio Bianchi, 1953)

Sordi che scoccia il povero Peppino.
 

Commedia diretta dal prolifico Giorgio Bianchi.

Uscito come Via Padova 46, fu ridistribuito 10 anni dopo con un titolo che faceva supporre Sordi protagonista, cosa non vera. Albertone infatti ha un ruolo secondario, mentre il film è centrato su Peppino De Filippo, marito di mezza età che tenta un'avventuretta con una entreneuse. Ovviamente non riuscirà a concludere, e verrà pure scambiato per un assassino.

Film arduo da giudicare oggi, nella copia da 78 minuti che ci è pervenuta: piena di tagli e salti che rendono monche molte battute, è quasi del tutto priva di Leopoldo Trieste, che aveva un ruolo primario e invece ora è visibile per 10 secondi soltanto.

Comunque si può vedere, anche solo per apprezzare gli attori: oltre ai già citati, ci sono Giulietta Masina (nel solito ruolo dell'ingenua prostituta), Luigi Pavese e Carlo Dapporto.

Visto nel dvd RHV. 

 

20 maggio 2025

Il traditore (Marco Bellocchio, 2019)

Don Masino in aula.
 

Ammettiamolo pure: sono una persona che si irrita molto facilmente.

Ho messo su il bluray di questo film con le migliori intenzioni, ma la partenza è stata in grado di innervosirmi a tempo di record: ci sono 2 minuti e mezzo di loghi e scritte delle varie case di produzione. Due minuti e mezzo, prima che il film possa partire. Dettagli? Sarà. Io la trovo una follia, che si potrebbe evitare senza problemi avendo un minimo di considerazione in più per lo spettatore. Pazienza.

Come che sia, ho retto circa 35 minuti prima di arrendermi. Anche perché mi mancavano altre 2 ore per finire: anche no, grazie. Favino è molto bravo, ma per oltre mezz'ora ho assistito a una storia confusa - nonostante la conoscessi già di mio, quantomeno per sommi capi - parlata per metà in portoghese e per l'altra in dialetto siciliano, il tutto con i sottotitoli. Nessuna empatia, zero coinvolgimento. Continui salti tra Brasile e Italia. Sarà per un'altra volta.

Visto nel bluray italiano.

Il caricatore (Cappuccio, Gaudioso e Nunziata, 1996)

La disperazione del trio dopo il furto.
 

Simpatico esordio di un trio di sceneggiatori e registi, girato in bianco e nero.

Avevo visto questo film in vhs circa 25 anni fa, e lo avevo trovato riuscito e anche abbastanza divertente. Per fortuna il film regge bene anche a una seconda visione; la cosa bizzarra è che ricordavo ancora molte cose, dopo tutto questo tempo. In sostanza è il classico film nel film, ovverosia racconta le tragicomiche vicissitudini di questi tre giovani amici che cercano di girare la loro opera prima, scontrandosi con mille problemi e sempre senza una lira in tasca.

Non c'è autoindulgenza, e nemmeno troppi vezzi da esordiente. Bella anche la colonna sonora di Daniele Sepe. 

Visto nel dvd italiano.

 

19 maggio 2025

Il profeta (Jacques Audiard, 2009)

Il boss Luciani con Malik.
 

Dramma carcerario francese di notevole successo.

Film che ha i suoi pregi, ma non mi ha convinto. Non saprei nemmeno spiegare il motivo, ma la vicenda di questo Malik, un giovane arabo francese che entra in carcere e ne passa di ogni, non mi ha mai davvero interessato. Oltretutto è troppo lungo, ben 2 ore e 35 minuti.

Il regista tenta ogni tanto di virare sul poetico, con l'apparizione della vittima di Malik, che dovrebbe simboleggiare il suo senso di colpa, presumo. Ma tutto resta abbastanza piatto, anche se i momenti forti non mancano, nella lotta tra arabi e corsi.

Visto in una ottima copia rimediata fortunosamente.

18 maggio 2025

Malabimba (Andrea Bianchi, 1979)

Bimba e suor Sofia.
 

Horror poveristico contaminato con l'erotico, secondo una formula ben rodata.

Film da non prendere sul serio, ma con un suo perché. Abbiamo i soliti 5-6 personaggi chiusi in un castello, tra i quali la giovane Bimba, una sedicenne posseduta da un'entità che la fa sragionare. Fin troppo ovvi i rimandi a L'esorcista.

Non succede molto, ma l'atmosfera funziona discretamente, nonostante i dialoghi siano terribili. Il reparto femminile non presta il fianco a critiche (un plauso particolare alle forme di Patrizia Webley), anche se le scene erotiche - che qua e là sconfinano nell'hard-core - sono troppo lunghe, e finiscono con l'annoiare come uno 0-0 di fine stagione in serie C.

Visto in un'ottima copia derivata da bluray, con audio italiano purtroppo abbastanza inscatolato.                

16 maggio 2025

Crazy Joe (Carlo Lizzani, 1974)

Don Vittorio e Crazy Joe a colloquio.
 

Biografia del gangster Joe Gallo diretta da Lizzani in America.

Peter Boyle fa qualche lavoretto sporco per la mafia insieme al fratello, ma non è soddisfatto della sua posizione. Decide quindi di fare a modo suo per scalare le rigide gerarchie dell'organizzazione, costi quel che costi.

Film che non vedevo da 15 anni. A suo tempo non mi piacque, verosimilmente anche a causa della brutta copia da videocassetta. Rivisto oggi, mi è sembrato vivace, ritmato ed interessante. Anche molto violento in diverse sequenze, tra l'altro. Notevole il cast, che mischia attori italiani ed americani con disinvoltura. Boyle, che detto per inciso non somigliava affatto al vero Joe Gallo, è bravo; ma a rimanere impresso è soprattutto il don Vittorio di Eli Wallach.

Film tutt'oggi inedito in digitale: l'ho visto in un'ottima copia di origine incerta, con audio italiano.

13 maggio 2025

Bravissimo (Luigi Filippo D'Amico, 1955)

Un'espressione classica di Albertone.
 

Sordi mattatore nell'esordio registico di Luigi Filippo D'Amico.

Divertente, a tratti quasi chapliniano nella descrizione del rapporto tra il bambino e l'uomo maturo che si trova a doversene occupare per puro caso. Ovviamente qui c'è in più tutta la cattiveria di Sordi, il suo cinismo. Del resto anche i parenti del bambino non sono diversi: il film mostra il loro atteggiamento utilitaristico e sprezzante, ma senza calcare mai troppo la mano.

Sordi giganteggia, mentre nel cast secondario spicca a mio gusto personale il mitico Turi Pandolfini. Finale beffardo, di bell'effetto.

Visto nel dvd italiano.

11 maggio 2025

Rollercar - Sessanta secondi e vai! (H. B. Halicki, 1974)

Due dei protagonisti.
 

Classico filmetto da drive-in che negli Stati Uniti ha guadagnato lo status di cult movie ormai da molto tempo, tanto che ne fecero anche un remake nel 2000.

Ho retto 25 minuti: forse era la sera sbagliata, ma non ho trovato nessun motivo valido per proseguire la visione. Si parla di ladri d'auto, gente specializzata nel settore. Tecnicamente è un prodotto rozzo: le scene scure sono quasi invisibili. Non è roba per me.

Visto in una ottima copia rimediata fortunosamente. 

08 maggio 2025

Enzo Tortora - Ho voglia di immaginarmi altrove (Tommaso Cennamo, 2024)

Un'immagine promozionale.
 

Buon documentario Rai sulla terribile vicenda giudiziaria occorsa ad Enzo Tortora.

Nel giugno 1983, all'apice del suo successo televisivo, Tortora fu arrestato con l'accusa di associazione a delinquere di stampo camorristico. Iniziò quindi un calvario durato 4 anni, prima che il presentatore venisse finalmente scagionato dalle false accuse che gli costarono mesi di carcere e di arresti domiciliari.

La storia narrata è illuminante sugli abusi del ricorso al pentitismo, che portò risultati indiscutibili - questo a onor del vero - ma che produsse talvolta paradossi kafkiani come nel caso di Tortora.

Tra gli intervistati spiccano la compagna di Tortora, Francesca Scopelliti, e il giornalista Massimo Bernardini, il più lucido nell'analisi.

Visto su RaiPlay.

 

06 maggio 2025

Hollywood Party (Blake Edwards, 1968)

Sellers a cena.
 

Classico di Blake Edwards che non avevo mai visto.

Qualche risata me la sono fatta, ed ho apprezzato in particolare la prima mezz'ora, che offre i momenti migliori a mio parere; nel complesso però il film mi ha deluso. Sellers era un gigante, su questo non ho dubbi: oltretutto sembra davvero un indiano, grazie a un pizzico di trucco e soprattutto al suo talento. Ma la mia impressione, di nuovo, è che lui valga molto più del film, che oltretutto ha qualche caduta nel triviale e giunge ad un finale lungo quanto caotico, all'insegna della frenetica accumulazione.

È da sottolineare come anche qui, come in numerosi coevi film italiani, i giovani contestatori siano rappresentati come una massa di poveri imbecilli in grado di irritare il pubblico.

Visto in una ottima copia rimediata fortunosamente, in inglese con sottotitoli italiani.

Madunnella (Ernesto Grassi, 1948)

La bella Edmea Lari.
 

Melodramma napoletano prodotto dalla gloriosa Sud Film di Roberto Amoroso.

Purtroppo mi sono dovuto arrendere dopo una ventina di minuti. La versione del film in mio possesso dura soli 63 minuti, contro i circa 80 originali, ed è praticamente inguardabile: definizione assente e bruschi tagli che rendono incomprensibile la vicenda, probabilmente già non esaltante di suo. Stranamente l'audio invece è molto buono, tanto da sembrare quasi un ridoppiaggio. Chissà.

Visto in una pessima copia derivata da una antidiluviana registrazione da tv locale.

03 maggio 2025

La Pantera Rosa (Blake Edwards, 1963)

Sellers e Capucine a letto.
 

Primo film della fortunata saga, giunta ormai a una dozzina di titoli.

Girato con grandi mezzi ed arricchito da un cast di indiscutibile livello, è invecchiato male. Lungo quasi due ore, ha numerose sequenze che durano troppo, affatto ravvivate da una regìa classica quanto fatalmente monotona.

David Niven è la quintessenza dell'eleganza, e Clauda Cardinale è talmente bella da sembrare finta. Eppure il film oggi ha senso solo per Peter Sellers, che dà vita all'ispettore Clouseau, che qui ha ancora un ruolo defilato ma che diverrà protagonista assoluto nelle pellicole successive.

Visto in inglese con sottotitoli, in una ottima copia rimediata fortunosamente.

Affliction (Paul Schrader, 1997)

Nick Nolte sotto la neve.
 

Nick Nolte protagonista di questo dramma scritto e diretto da Paul Schrader.

Narrato dalla voce fuori campo - non sempre necessaria - di Willem Dafoe, segue il viaggio nell'abisso di Nolte, che si arrabatta facendo un lavoro che odia, con un matrimonio fallito alle spalle e il complesso rapporto con il violento padre alcolizzato, James Coburn.

Francamente l'ho trovato un po' noioso. Il tono dimesso, quasi minimale della narrazione regge bene fino a un certo punto, ma con il passare dei minuti stanca. Nolte è bravo, e i panorami nordici sono splendidi: freddo, neve, boschi a perdita d'occhio. Film molto scritto, con lunghi dialoghi spesso anche molto belli, ma che sembra arrancare in certi punti. C'è anche l'indagine su un omicidio nel mezzo, ma non ha grande importanza.

Visto in una ottima copia rimediata fortunosamente.

L'importante è non farsi notare (Romolo Guerrieri, 1979)

Lo sbarco delle Sorelle Bandiera.   Coraggioso quanto scriteriato tentativo di lanciare al cinema Le sorelle Bandiera, il trio di travestiti...